Cambridge: cosa vedere e cosa fare in 1 giorno

A Cambridge non soltanto si beve buona birra, ma anche buon vino! Ebbene si, in Inghilterra qualcuno (soprattutto le donne) beve vino. Proprio così. 

Cambridge è una cittadina situata nella parte orientale della Gran Bretagna, a solo 80 km da Londra. Sorge sulle sponde dell'omonimo fiume e le sue origini sono molto antiche. Fondata dai Romani, la nascita di Cambridge risale infatti circa all’Età del Ferro. La piccola città è oggi nota in tutto il mondo per via del'omonima università, una tra le più prestigiose e famose del mondo, nota per le diverse scoperte in materia scientifica e matematica.

Cambridge è molto piccola, misura infatti solo 40 km quadrati e, per questo motivo, è possibile visitarla in una sola giornata. Sicuramente in questo articolo non parleremo di quali vini bere a Cambridge, anche se la lista di vini da poter degustare in questa città è davvero notevole. Parleremo invece di luoghi da visitare, ubriachi o meno, visto che qui si parla di vino e Londra. Ma quali sono i luoghi da vedere assolutamente se ci troviamo nella cittadina? Ecco tutto quello che c'è da sapere se si vuole visitare Cambridge in 1 giorno.

Visitare Cambridge in 1 giorno: i luoghi da non perdere

Con l'aiuto di Trucchilondra, abbiamo creato una guida su cosa vedere a Cambridge se si ha solo un giorno a disposizione. Date le sue piccole dimensioni, Cambridge è ideale da visitare in una sola giornata. Se ci si trova a Londra è infatti possibile raggiungere la località in modo facile e veloce, grazie ai treni molto frequenti che partono dalla stazione di Kings Cross. In alternativa, è possibile recarsi a Cambridge con i pullman National Express, che vi condurranno proprio alla stazione della cittadina.

Giunti alla stazione di Cambridge, troviamo subito un luogo da non perdere. Si tratta del "Giardino Botanico dell’Università di Cambridge", un’area verde in cui è possibile fare una passeggiata. Sulla via per il centro della città, troveremo la piccola chiesa di "Saint Botolph’s".

Nel centro di Cambridge, troviamo numerosi edifici dell'università, tra cui il "Corpus Christi College", nel quale vale la pena di visitare il "Corpus Clock", un particolare orologio progettato e costruito nel 2008 da Stephen Hawking. Questo si distingue dagli orologi tradizionali per via del fatto che è in grado di segnare l’orario esatto solo ad intervalli di 5 minuti, mentre nel resto del tempo segue un ritmo totalmente irregolare, che sta a simboleggiare la confusione che attanaglia l'esistenza del genere umano.

Proseguendo l'itinerario per le strade storiche della città, troveremo il "King’s College", uno dei più noti edifici universitari di Cambridge, costruito nel 1441. Quando si tratta di visitare Cambridge in 1 giorno, non si può fare a meno di visitare la "King's Chapel", ovvero "la Cappella del Re", una chiesa gotica in pieno stile inglese, che vanta uno dei cori più famosi al mondo. La cappella fu costruita nel 1515, in occasione dell'unione a nozze di Enrico VIII ed Anna Bolena.

Una volta visitata la cappella, si potrà proseguire la visita di Cambridge lungo la "King’s Parade", una strada storica che vi condurrà alla chiesa di "Great’s St Mary", la più grande della città. Qui, sarà possibile salire su una delle torri e godere di una vista spettacolare della cittadina.

Se si vuole visitare Cambridge in 1 giorno senza perdersi nemmeno una delle tappe principali della città, sarà necessario recarsi al "Senate House", la famosa struttura in cui vengono celebrate la lauree degli studenti dell'università. Proseguendo lungo la "King’s Parade", troverete un altro edificio storico ed interessante, ovvero la "Round Church". Si tratta di una chiesa dalla struttura rotonda, costruita da Anthony Salvin ed ispirata al "Santo Sepolcro" di Gerusalemme. Sempre lungo la strada principale, è inoltre possibile visitare le numerose aree verdi della città, tra cui i parchi di "Jesus Green", "The Backs", "Christ’s Pieces" e "Parker’s Piece".

Se avete l'opportunità di visitare Cambridge in 1 giorno, non potrete perdervi una attrazioni principali del luogo, ovvero il "punt". Si tratta di un'imbarcazione tipica della zona, simile alle gondole di Venezia. Potrete noleggiare una di queste barche lungo le rive del fiume Cam oppure prenotare un "punter" (ovvero un professionista che guiderà l'imbarcazione) e fare un giro lungo il fiume. Durante l'escursione, potrete visitare lo splendido "Mathematical Bridge", che si trova, appunto, lungo il fiume Cam. Una volta scesi dalla barca, potrete recarvi a visitare la "Wren Library", situata all'interno del Trinity College, in cui potrete ammirazione le edizioni originali di moltissimi libri celebri.

Per quanto riguarda i ristoranti e i pub, nel centro storico di Cambridge potrete trovare moltissimi locali in cui mangiare, da quelli che offrono piatti tradizionali del luogo, a quelli etnici. Essendo una città ricca di studenti universitari, Cambridge è inoltre ricca di pub in cui mangiare, assaggiare la birra tipica e godere di spettacoli di musica dal vivo. Tra questi, i più famosi sono: il pub "The Boat Race" situato al 170 di East Road, il "The Eagle", famoso perché fu il luogo in cui venne annunciata n'importante scoperta scientifica, ovvero quella del DNA. Altrettanto noto e frequentato dai turisti è il "The Pickerell Inn", il locale più antico di Cambridge.

La movida a Roma: i migliori posti dove bere

State organizzando la vostra vacanza ma siete indecisi se scegliere il divertimento in una città come Milano o la cultura a Roma? Siamo abituati a conoscere Roma attraverso la sua storia, ogni posto nella Capitale racconta un qualcosa avvenuto secoli fa, non a caso è stata definita la Città Eterna. Questo però ha fatto si che su di essa siano nati un po’ dei falsi miti. Ma Roma è solo una città capace di offrire un turismo di tipo culturale? I bene informati sanno che non è esattamente così. La città di Roma è stata definita Caput Mundi proprio perché in un certo qual modo tutto nasce qui e poi si diffonde nel mondo. Non a caso è soprannominata Capitale della cultura, ma anche della musica, della moda, dello spettacolo, del teatro e perché no anche della movida, anche se qualcuno vi dirà che in questi ambiti sono altre le città italiane che primeggiano. Per questi motivi è obbligatorio sottolineare che alcune delle più importanti discoteche, che ancora sono nel fiore della loro attività, sono nate proprio nel cuore di Roma, un pratico esempio è il Piper che negli anni 60’ è stata la prima casa musicale di artisti come Patty Pravo. Nell’arco degli anni però sono diverse le discoteche Roma che si sono fatte spazio nel panorama cittadino, incrementando così anche l’afflusso del turismo notturno.

Le discoteche che possono essere raggiunte più facilmente, ad esempio, si trovano nel centro storico come ad esempio il Zuma Palazzo Fendi dove si riuniscono molto spesso alcuni volti noti del mondo dello spettacolo. La costante voglia di divertirsi dei giovani romani e dei turisti ha permesso però la nascita e l’incremento di queste attività, rivitalizzando così alcune zone di Roma che qualcuno considerava ormai spente da tempo. In questo caso possiamo fare un riferimento immediato alla zona circostante il Ponte Milvio, dapprima ammirata per la sua storia ma dove oggi è possibile trovare i locali più in della città. Un’altra zona da non sottovalutare per gli amanti della movida senza ombra di dubbio è quella di Trastevere. Questo ad esempio è il quartiere dove, soprattutto durante il fine settimana, si concentra la maggior parte delle serate romane. Qui gli amanti della musica possono trovare ogni genere di divertimenti potendo trovare delle discoteche che arricchiscono le loro serate con musica live oppure affidando il dj set a professionisti del mestiere.

All'interno dei locali della capitale cì è la possibilità di bere magnifici coktail e gustosi bicchieri di vino.

Ice bar allo scoperta delle nuove tendenze

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Tra le tendenze più in voga in questi anni troviamo gli ice bar, che riscuotono un grande successo di pubblico attirato dal fascino della novità e oggi anche alcuni locali italiani si stanno lasciando attirare da questo nuovo design, che si vuole affiancare alle discoteche Roma, sempre di moda

Come già suggerisce il nome il centro di questi nuovi locali è il ghiaccio e il freddo, infatti qui troviamo le mura interne che sono costituite da grandi blocchi di ghiaccio e anche l’arredamento che può comprendere: gli accessori, il bancone, i tavolini e gli stessi bicchieri dove bere sono fatti di ghiaccio, l’unica parte che non è ghiacciata è il tetto e il pavimento per evitare chiaramente incidenti pericolosi, altrimenti per entrare in questi luoghi ci sarebbe bisogno di pattini per il ghiaccio.

All’interno degli ice bar la temperatura varia dai- 5 ai -10 gradi e le bevande che vengono servite contengono soprattutto vodka e tequila probabilmente per alzare la temperatura corporea con bevande dall’alta gradazione alcolica.

E’ molto importante sapere che quando si entra in un ice bar si ha un tempo limitato per visitare questi locali e questo varia dai 30 ai 70 minuti per evitare di avere problemi di salute e rischiare quindi l’ipotermia.

Alcune città con gli ice bar più famosi al mondo

Orlando- Stati Uniti

Ad Orlando negli Stati Uniti c’ è uno degli ice bar più famosi del mondo, qui  i clienti si possono rinfrescare dal caldo torrido della Florida.

L’ice bar di Orlando è il primo ice bar permanente degli Stati Uniti e presenta al suo interno alcune meravigliose sculture di ghiaccio, opera del maestro Master Carver,  vincitore tra l’altro del premio internazionale al Ice Carving Olympics, il grande festival dedicato alle sculture di ghiaccio.

Il locale è costruito con 50 tonnellate di ghiaccio e presenta interni lussuosi, che ne fanno un vero e proprio palazzo di ghiaccio.

Stoccolma- Svezia

Non poteva mancare un ice bar nella penisola scandinava e quello di Stoccolma è sicuramente uno dei più importanti di tutto il panorama europeo.

L’ Absolut Ice Bar è una metà obbligatoria per tutti coloro che si trovano in Svezia e si distingue per la particolarità dei cocktail serviti in cubi di ghiaccio e inoltre questo locale viene rinnovato ogni 6 mesi con nuove strutture e sculture di ghiaccio.

Tokio- Giappone

Il Giappone considerato da sempre un paese all’avanguardia non poteva rimanere indietro per quel che riguarda gli ice bar e infatti nella capitale del sol levante abbiamo uno dei bar più rinomati di tutta l’Asia.

In questo locale si paga un caro biglietto, circa 30 yen, che vi permetterà di gustare cocktail in bicchieri di ghiaccio in una speciale location dove le sedie sono rappresentate da grandi ruote di ghiaccio.

 

 

La capitale e le strade dei vini

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Il turismo a Roma si può vivere sotto molteplici aspetti, oltre quello storico la città offre diverse opportunità ed eventi per gli amanti dell’enologia. La città di Roma infatti può essere vissuta anche attraverso il vino, grazie alla moltitudine di degustazioni che vengono organizzate qui e nelle zone limitrofe. Nel caso in cui avete intenzione di recavi nella Capitale tra novembre e dicembre sappiate che sono sempre in attivo diverse gite che comprendono la degustazione di vini. Questo tipo di tour infatti vengono effettuati ogni qualvolta che l’azienda enologa raggiunge il numero necessario. Altre volte invece le aziende in questione si accordano già con gli hotel presenti nella Capitale, realizzando così una sorta di itinerario guida per gli ospiti della struttura alberghiera.

Se invece avete programmato la vostra vacanza con una tappa esclusiva dedicata solo all’enologia, visitando così in modo particolare alcune parti di Roma, dovete sapere che è possibile prenotare questi tour anche senza il bisogno che questi siano collegati con l’albergo. Su siti internet come TripAdvisor, ad esempio, potete trovare e prenotare le vostre gite a seconda delle zone che più vi interessano. Per quanto riguarda appunto le degustazioni di vini il tour più richiesto è quello che viene fatto tra Castel Gandolfo e Frascati. Qui infatti avrete l’opportunità di pranzare in uno degli agriturismi che si trovano in zona e recarvi poi nelle cantine di riferimento. La Camera di Commercio della capitale  ha istituito anche la cosìdetta “Strada dei Vini”, l’intento è quello di salvaguardare e valorizzare il territorio con le sue bellezze storiche e archeologiche e  i prodotti gastronomici della tradizione locale, sia culinari che vinicoli. In particolare grande rilievo è dato alla produzione vinicola dei Colli Albani, ossia tutta quella zona di origine vulcanica con caratteristiche varie di terreni argillosi e tufacei, che conferiscono carattere e varietà nella produzione di bianchi e rossi. Nel momento in cui prenotate il vostro posto in questo genere di tour tenete bene in mente che sono previsti servizi autobus per chi si trova negli hotel Stazione Termini. Se la struttura alberghiera che vi ospita non si trova vicino la stazione ferroviaria qui troverete comunque il servizio autobus ad aspettarvi. L’appuntamento solitamente è fissato in tarda mattinata proprio per permettere a tutti coloro che hanno prenotato di poter raggiungere così il punto di incontro. Dopodiché questo si occuperà di accompagnarvi nelle varie tappe del tour e di riportarvi al punto di partenza. Le degustazione enologhe però spesso vengono organizzate anche nelle zone adiacenti al centro storico di Roma, dove si trovano alcune cantine e diverse trattorie che da anni organizzano degustazioni enologhe accompagnate da prodotti tipici locali. Anche in questo caso potrete prenotare il vostro posto attraverso l’utilizzo di vari siti internet oppure, in modo molto più semplice, sarà sufficiente chiamare al locale di riferimento.

La fotoferesi extracorporea (ECP), inclusa l’immunomodulazione THERAKOS® ECP di Mallinckrodt, riceve l’approvazione per il rimborso dal Dipartimento federale dell’interno Svizzero

La fotoferesi extracorporea (ECP), inclusa l’immunomodulazione THERAKOS® ECP di Mallinckrodt, riceve l’approvazione per il rimborso dal Dipartimento federale dell’interno Svizzero

CHESTERFIELD, Inghilterra, August 23, 2016 /PRNewswire/ —

Mallinckrodt plc (NYSE: MNK), azienda farmaceutica specializzata leader del settore, ha annunciato che il Dipartimento federale dell’interno (DFI) Svizzero ha approvato il rimborso in Svizzera del trattamento con fotoferesi extracorporea (ECP) per i pazienti affetti da sindrome da bronchiolite obliterante (BOS) in seguito a trapianto di polmone. Mallinckrodt Pharmaceuticals offre la terapia ECP attraverso le proprie piattaforme terapeutiche THERAKOS®, incluso il sistema di fotoferesi di ultima generazione THERAKOS® CELLEX®.

La decisione del DFI riguarda l’uso dell’ECP in Svizzera come terapia di salvataggio per i pazienti affetti da BOS sotto regime di immunosoppressione aumentata e antibiotici macrolidi come immunomodulazione. Questa è la prima approvazione di una valutazione tecnologica sanitaria per l’ECP nella BOS da parte di un’autorità governativa nazionale regolatoria.

La richiesta iniziale di approvazione da parte del DFI è stata presentata dal programma trapianti dell’Ospedale Universitario di Zurigo e supportata da Mallinckrodt. E’ stata successivamente seguita, nel settembre del 2015, da una valutazione tecnologica sanitaria con una dettagliata analisi delle informazioni scientifiche, economico-sanitarie e di valore sull’ECP nei pazienti affetti da BOS. L’approvazione del rimborso è entrata in vigore il 1° agosto 2016 ed è soggetta a rivalutazione alla fine del 2019, sulla base di eventuali nuovi dati raccolti a tale data.

“L’approvazione del rimborso rende questo importante trattamento immunoterapico maggiormente disponibile per i pazienti svizzeri che hanno esaurito le altre terapie possibili per la cura di questa patologia”, ha dichiarato Mark Trudeau, Presidente e Amministratore delegato di Mallinckrodt. “Inoltre dimostra il potenziale di fondo di questo asset altamente duraturo e il contributo che secondo noi può apportare alla nostra crescente attività ospedaliera.”

Ogni anno in Svizzera vengono svolti circa 50 trapianti di polmone[1]. In base ai dati del registro internazionale, circa la metà dei pazienti sviluppano la BOS dopo i cinque anni successivi il trapianto di polmone.  Il tasso di BOS sale al 75% dopo oltre dieci anni, nonostante l’immunosoppressione permanente.[2] La BOS è associata a una riduzione progressiva della funzionalità polmonare (Volume Espiratorio Forzato in 1 secondo, FEV1) e in ultima sede alla morte per insufficienza respiratoria. La BOS è la principale causa di morte ad un anno dal trapianto di polmone ed è il motivo principale degli esiti inferiori a lungo termine degli interventi di trapianto del polmone.[3] Circa il 20% dei pazienti che ricevono un trapianto di polmone muore a causa di infezioni opportunistiche e tumori secondari.[4]

I pazienti che sviluppano la BOS dopo aver ricevuto un trapianto di polmone sono comunemente curati con regimi alterati/aumentati di immunosoppressione e un ciclo di antibiotici macrolidi come immunodoulazione. Se la riduzione di funzionalità polmonare progredisce, è possibile ricorrere a varie opzioni terapeutiche di salvataggio. Tuttavia, la necessità di trovare un equilibrio tra il declino progressivo della funzionalità polmonare e il tentativo di limitare il rischio di infezioni riduce le terapie immunosoppressive di salvataggio a disposizione.[5] L’ECP è una terapia immunomodulatoria che non agisce come immunosoppressione aggiunta, ma anzi come immunomodulazione generalizzata. Questa terapia può rallentare o persino interrompere il declino della funzionalità polmonare senza i possibili e gravi effetti collaterali dell’immunosoppressione, incluse le infezioni opportunistiche.[6]

Mallinckrodt è l’unico fornitore al mondo di sistemi integrati per la somministrazoine di Fotoferesi Extracorporea (ECP), e i suoi sistemi vengono usati da centri medici accademici, ospedali e centri di cura in oltre 30 Paesi. I sistemi THERAKOS® sono stati utilizzati per erogare oltre 1 milione di trattamenti di fotoferesi in tutto il mondo.

Mallinckrodt plc
Mallinckrodt è un’azienda globale che sviluppa, produce, commercializza e distribuisce terapie e prodotti farmaceutici specialistici e biofarmaceutici, oltre a prodotti per l’imaging nucleare. Gli ambiti di specializzazione includono le patologie rare e autoimmuni nelle aree specialistiche di neurologia, reumatologia, nefrologia, pneumonologia e oftalmologia; terapie per l’immunoterapia e la terapia intensiva respiratoria neonatale; prodotti analgesici ed emostatici; e farmaci per il sistema nervoso centrale. I principali punti di forza dell’azienda includono l’acquisizione e la gestione di materie prime altamente regolamentate e risorse specializzate nel campo della chimica, della formulazione e della produzione. Il segmento Marchi specialistici dell’azienda include i farmaci a marchio, il suo segmento Generici specialistici include i farmaci generici specialistici, gli ingredienti farmaceutici attivi e la produzione esterna, mentre il segmento Imaging nucleare include gli agenti per l’imaging nucleare. Per maggiori informazioni su Mallinckrodt, visitare http://www.mallinckrodt.com.

Mallinckrodt impiega il proprio sito web come canale di distribuzione di importanti informazioni aziendali, quali comunicati stampa, presentazioni agli investitori e altri dati finanziari. Inoltre, l’azienda utilizza il proprio sito web per accelerare l’accesso pubblico alle informazioni sull’azienda che richiedono una maggiore tempestività in modo da anticipare o sostituire comunicati stampa o l’archiviazione presso la commissione statunitense per i titoli e gli scambi (SEC) delle stesse informazioni. Pertanto si consiglia agli investitori di consultare la pagina Relazioni con gli investitori del sito web per conoscere i dati più importanti e che richiedono maggiore tempestività. Chi visita il sito web si può inoltre registrare per ricevere e-mail automatiche e altre notifiche di avviso relative alla pubblicazione di nuove informazioni sulla pagina Relazioni con gli investitori del sito web.

Informazioni su THERAKOS ECP Immunomodulation
L’immunomodulazione ECP THERAKOS viene erogata tramite i sistemi di fotoferesi extracorporea CELLEX® e UVAR XTS®. L’immunoterapia THERAKOS® sfrutta il potere del sistema immunitario del singolo paziente per combattere la patologia e viene utilizzata da centri medici accademici, ospedali e centri di cura in oltre 30 Paesi. I sistemi di fotoferesi THERAKOS sono interamente integrati e recano il marchio CE per la somministrazione della fotoferesi. Per ulteriori informazioni, visitare  http://www.therakos.co.uk

Informazioni sulla sindrome da bronchiolite obliterante (BOS)

Il trapianto di polmone è un’opzione terapeutica collaudata per pazienti selezionati affetti da patologie polmonari allo stadio terminale [7] e il numero di trapianti è cresciuto costantemente ogni anno negli ultimi decenni. Tuttavia, il 50% dei destinatari di trapianti di polmone sviluppa la BOS nei cinque anni successivi, e la percentuale arriva al 75% dopo oltre dieci anni dall’intervento, nonostante l’immunosoppressione permanente. [8] La BOS è associata a una riduzione progressiva della funzionalità polmonare (FEV1) e in ultima sede alla morte per insufficienza respiratoria. La BOS è la principale causa di morte a un anno dal trapianto di polmone ed è il motivo principale degli esiti sfavorevoli a lungo termine degli interventi di trapianto del polmone.[9]

1. Swiss Transplant, Swiss National Foundation for Organ Donation and Transplantation. Organ Donation and Transplantation Activity Report: 2014. Disponibile su http://www.swisstransplant.org/en/information-material/statistics/annual-figures/ Consultato il 14 settembre 2015.

2. Yusen RD, Edwards LB, Kucheryavaya AY, et al. The registry of the International Society for Heart and Lung Transplantation: thirty-first adult lung and heart-lung transplant report–2014; focus theme: retransplantation. J Heart Lung Transplant. 2014;33(10):1009-1024.

3. Fonti:

Finlen Copeland CA, Snyder LD, Zaas DW, Turbyfill WJ, Davis WA, Palmer SM. Survival after bronchiolitis obliterans syndrome among bilateral lung transplant recipients. Am J Respir Crit Care Med. 2010;182(6):784-789.

Sato M, Hwang DM, Waddell TK, Singer LG, Keshavjee S. Progression pattern of restrictive allograft syndrome after lung transplantation. J Heart Lung Transplant. 2013;32(1):23-30.

4. Yusen RD, Edwards LB, Kucheryavaya AY, et al. The registry of the International Society for Heart and Lung Transplantation: thirty-first adult lung and heart-lung transplant report–2014; focus theme: retransplantation. J Heart Lung Transplant. 2014;33(10):1009-1024.

5. Meyer KC, Raghu G, Verleden GM, et al. An international ISHLT/ATS/ERS clinical practice guideline: diagnosis and management of bronchiolitis obliterans syndrome. Eur Respir J. 2014;44(6):1479-1503.

6. Knobler R, Berlin G, Calzavara-Pinton P, et al. Guidelines on the use of extracorporeal photopheresis. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2014;28(suppl 1):1-37.

7. Christie JD, Edwards LB, Kucheryavaya AY, et al. The Registry of the International Society for Heart and Lung Transplantation: 29th adult lung and heart-lung transplant report-2012. J Heart Lung Transplant. 2012;31(10):1073-1086.

8. Yusen RD, Edwards LB, Kucheryavaya AY, et al. The registry of the International Society for Heart and Lung Transplantation: thirty-first adult lung and heart-lung transplant report–2014; focus theme: retransplantation. J Heart Lung Transplant. 2014;33(10):1009-1024.

9. Fonti:

Finlen Copeland CA, Snyder LD, Zaas DW, Turbyfill WJ, Davis WA, Palmer SM. Survival after bronchiolitis obliterans syndrome among bilateral lung transplant recipients. Am J Respir Crit Care Med. 2010;182(6):784-789.

Sato M, Hwang DM, Waddell TK, Singer LG, Keshavjee S. Progression pattern of restrictive allograft syndrome after lung transplantation. J Heart Lung Transplant. 2013;32(1):23-30.

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Published at Tue, 23 Aug 2016 06:00:00 +0000

Cantine prefabbricate in legno per l’affinamento del vino.

In Italia si sta pian piano cominciando a capire il potenziale costruttivo del legno rispetto alla muratura tradizionale. Chi sta cominciando a pensare di farsi realizzare una cantina per l'affinamento dei vini nella propria abitazione si è dovuto scontrare con tempi e costi di realizzazione spesso proibitivi. Per questa ragione i privati che desiderano una cantina personale farebbero bene a pensare a una cantina prefabbrica in legno. Friul Wood House che si occupa della realizzazione di case in legno a Udine, spiegherà i vantaggi di questa soluzione.

Una cantina prefabbrica grazie alle peculiarità del legno può garantire ai vostri vini un ottimo comfort durante l'affinamento.

Il legno infatti grazie al suo elevato isolamento termico ed alla capacità di limitare al massimo la formazione di umidità (dannosa per l'affinamento dei vini e liquori) può far si che la temperatura all'interno della cantina risulti costate.

Le cantine prefabbricate in legno vengono realizzate attraverso moduli prefabbricati costruiti presso l'azienda produttrice e successivamente assemblati nel luogo in cui dovrà sorgere la cantine. Questa peculiarità fa si che la costruzione si facile, rapida con la garanzia di ottenere un prodotto con ottime prestazioni in fatto di resistenza e di durata, il tutto realizzato a costi ed in tempi accessibili alla maggior parte delle persone.

Gli elementi personalizzabili si compongono tra loro e sono completamente customizzabili nella disposizione e nella colorazione. Si tratta di legno completamente impermeabilizzato e solitamente ricoperto da un film di resina naturale o altre sostanza finalizzate alla preservazione dell'isolamento termico, mantenendo stabile la temperatura ambientale e riducendo a zero la necessitò di climatizzazione. Dove questo non è possibile è possibile installare dei sistemi per il mantenimento della temperatura.

Ovviamente queste cantine possono essere personalizzate nella forma oltre che nelle dimensioni per essere idonee allo spazio disponibile nella vostra casa. L'obiettivo di questo tipo di prodotto è quello di mantenere costanti e confortevoli la temperatura e l'areazione in modo naturale.

Per posare ed installare una cantina prefabbricata in legno sono mediamente necessarie 24 ore, una giornata in pratica. I componenti prefabbricati in legno ed il pavimento vengono installati in modo naturalmente. Il monoblocco della cantina prefabbricata viene posato interrato ad una profondità di 40-50 cm alla volta, mentre il livello delle fondamenta presenta al suo interno un'intercapedine d'aria per la ventilazione ed il raffreddamento degli ambienti superiori.

All'interno della cantina vengono installati degli impianti di illuminazione e per l'uso dell'acqua correndo, in modo da creare un ambiente confortevole e facile da utilizzare.

Quando il vino ti fa bella.

Lo dicono tutti: un buon bicchiere di vino a pasto fa bene! Oltre ad essere rinfrancante ed una gioia per il palato, fa anche bene all'organismo grazie alle sue proprietà organolettiche. Delle ottime proprietà del vino si sono accorte anche le case cosmetiche, che da qualche anno hanno deciso di sfruttare questi benefici all'interno dei loro prodotti. Insieme al blog makeup Donna e Dintorni vedremo quali sono i cosmetici a base di vino più apprezzati dalle donne.

In generale vengono utilizzati gli estratti dei tranci, delle foglie, ma anche direttamente il vino rosso più ricco di antiossidanti ma anche lo spumante.

Il brand francese La Caudelie propone da alcuni anni una linea di prodotti dedicati al vino chiamata Vinoperfect. Si tratta di una linea composta da siero, creme viso e creme colorate con protezione solare per correggere l'incarnato ed in particolare eliminare le antiestetiche macchie del viso. Questa serie di prodotti si basa su una sostanza chiamata viniferina stabilizzata che viene ricavata dai tralci di vite ed è da molti secoli utilizzata in modo empirico dagli agricoltori francesi per schiarire le macchie delle palle e renderla liscia e luminosa.

L'azienda di prodotti bio Alchimia Natura ha anch'essa puntato sulla “Vino terapia”, attraverso un linea di trattamenti basati su estratti totali di vite e uva nera dell'Appennino Modenese. Ingredienti ricchi di polofenoli e vitamine dalle proprietà antiossidanti che proteggono i vasi della pelle. Questi prodotti contengono il Resverartolo un potente anti ossidante che agisce in compinazione con le Vitamini A,C,E al fine di calmare le infiammazioni della pelle e favorire la produzione di collagene che tende a rallentare per i processi ossidativi. La linea si chima Bacco di… Vino e contiene anche estratti di altri frutti da sempre conosciuti per le loro proprietà antiossidanti come il Melograno i Mirtilli ed il Ribes.

La cosiddetta “Wine Beauty” ha esordito per la prima volta in Italia a partire dal 2015 al Vinitaly di Vicenza e da allora le marche di cosmesi convenzionali e non che hanno deciso di puntare sull'uva sia per quanto riguarda i cosmetici contenti vino sia per quanto riguarda l'utilizzo dei tranci di vite. In questo ultimo caso tra l'altro, le aziende più attente all'ambiente ed alla sostenibilità stanno utilizzando gli scarti della vite, che normalmente verrebbero gettati per ricavare i preziosi elementi utilizzati nelle preparazioni cosmetiche.

In Italia la Coldiretti ha avuto un ruolo fondamentale nella diffusione della Wine Beuaty anche grazie ai mercati di Campagna Amica.

Vini e matrimonio: tutto quello che c’è da sapere

In Italia un matrimonio senza vino non si è mai visto. Sarebbe blasfemia pura con le ottime produzioni vinicole che possiamo vantare da nord a sud. Dei buoni vini al vostro matrimonio, deliziano il palato, si abbinano alle pietanze che avete scelto e creano momenti di grande convivialità che il vostro fotografo matrimonio dovrà saper immortalare alla perfezione.

Come scegliere il vino.

Per scegliere il vino dove prima di tutto tenere conte della stagione e del clima. Se vi sposate durante l'estate è probabile vi imbatterete in una giornata calda. Meglio allora optare per dei vini freschi e leggeri. Se invece il matrimonio si svolgerà durante l'inverno, meglio scegliere dei vini più corposi e strutturati. Non dimentichiamo che ovviamente i vini adatti al periodo dovranno essere adattati alle pietanze del menu che pattuito con il ristorante od il catering.

Come calcolare quanto vino serve.

Che ci crediate o no c'è perfino una formula matematica che vi aiuta a calcolare quanto vino acquistare per accontentare tutti gli invitati senza dover lesinare sulle quantità. Ci ha pensato il matematico viaggiatore del 1500, Guglielmo da Ratisbona seguace di Melantone. Potete in breve calcolare il numero di bottiglie di cui avete bisogno dividendo il numero di invitati (bevitori e non bevitori) per 2,15. In altre parole se avessimo 100 invitati il numero di bottiglie sarebbero 46, ma poiché in questo caso si deve arrotondare per eccesso. Le bottiglie totali sarebbero 48.

Non solo durante il pranzo.

Se è vero che il vino trova spazio durante tutto il banchetto dall'antipasto al taglio della torta, è anche vero che il vino può essere introdotto con successo anche in forma di cocktail per esempio durante l'aperitivo. Durante l'aperitivo il vino può servire per il classico ed apprezzato sprizt, ma anche per il rinfrescante e tipicamente estivo bellini.

Come risparmiare sui costi del vino.

Si sa il budget del matrimonio è un argomento spinoso, qui se non volete rinunciare al vino seguite questi semplicissimi accorgimenti. Optare per dei vini locali è un ottimo modo per tagliare i costi, dal momento che così si eliminano i costi di trasporto o spedizione. Per quanto riguarda il brindisi finale se lo Champagne che rappresenta il top dell'eleganza rappresenta anche un costo non da poco. Meglio optare per uno spumante a “metodo classico” oppure se volete fare un figurone un ottima soluzione potrebbe essere il Prosecco Confondo che è ottimo ed ha un prezzo onestissimo.

Friuli, matrimoni e buon vino

Da circa due anni il Friuli si sta guadagnando la sua fetta di notorietà turistica in relazione alle sue ottime produzioni vinicole. Il La è stato dato dalla Lonely Planet che ha definito il Friuli come un delle mete imprescindibili per il 2016 sia per chi ama il vino che non solo. Al coro della Lonely Planet si sono uniti magazine online e giornalisti gastronomici che hanno definito il Friuli “la miglior regione italiana per quanto riguarda la produzione di vino di cui probabilmente non avete nemmeno mai sentito parlare”. Il vino in Friuli è storia, è cultura ma rappresenta soprattutto il 30% del fatturato delle aziende friulane.

I modi per inserire il vino all'interno del vostro matrimonio Friulano sono molteplici. Insieme a Glauco Comoretto il miglior fotografo matrimonio quando si tratta di fotografare matrimoni in Friuli ci spiega come introdurre il vino nella vostra cerimonia sia a livello culturale che strettamente gastronomico.

Per coloro che arrivano da fuori regione con qualche giorno di anticipo, magari con al seguito i genitori ed i testimoni possono nella sera precedente al matrimonio, organizzare una cena con degustazioni di vini locali. Magari su una bella terrazza con vista su uno splendido tramonto friulano, un modo per rilassarvi in vista del grande giorno.

Sempre per il pre nozze lo sposo con i suoi più cari amici con i quali ha deciso di dividere il suo addio al celibato può organizzare un tour delle cantine. Un modo per unire alla goliardia del momento, delle ottime degustazioni il tutto in contesti suggestivi e mozzafiato. Il tutto a patto di avere con voi il classico “guidatore sobrio”. Abbiamo parlato di addio al celibato ma non è detto che se la sposa apprezza il vino, questa proposta non possa essere convertita al femminile.

Se decidete di ambientare il vostro matrimonio in una location in stile agriturismo con annessa azienda di produzione vinicola, un tour delle cantine potrebbe essere un modo per intrattenere i vostri ospiti. Assieme ad uno staff preparato sia per quanto riguarda la degustazione sia per quanto riguarda le spiegazioni più tecniche.

E poi naturalmente il vino dovrà trovare adeguatamente spazio durante il vostro banchetto. Vuol dire che il menu dovrà essere predisposto per abbinare nel migliore dei modi ad ogni pietanza il vino più appropriato per esaltare sia le proprietà del vino che del cibo. Non solo: ovviamente il vino sarà anche utilizzato nella preparazione di brasati, riduzioni e gelatine con cui accompagnare qualche saporito formaggio locale.

 

 

Vendere vini italiani all’estero

L'Italia lo sappiamo è tra i massimi produttori di vini pregiati al mondo. Per vendere vini italiani all'estero sono due le modalità a cui si può far riferimento: la prima riguarda l'esportazione, mentre la seconda chiama in causa gli e-commerce. Per ciò che concerne le esportazioni, è bene mettere in evidenza, in primo luogo, che non si tratta di un'operazione così semplice: per il vino, ma anche per la birra e in generale per tutte le bevande alcoliche, ci sono aspetti fiscali, legali e burocratici a cui è bene prestare la massima attenzione. Se è vero che numerosi produttori di vino – magari titolari di aziende di piccole dimensioni – vorrebbero avere la possibilità di vendere le proprie bottiglie direttamente ai clienti e ai consumatori finali, è altrettanto vero che le regole da rispettare sono molto severe, e a volte proibitive.

Giusto per fare un esempio, c'è da tenere conto della normativa della Ue sulle accise, che obbliga i venditori a emettere la DAA, un documento necessario anche per la Germania e per gli altri Paesi che non prevedono aliquote per le accise. Anche per questo motivo a volte i produttori vinicoli decidono di rassegnarsi a non vendere direttamente. Ai fini di una esportazione, comunque, occorre badare alle etichette dei vini, su cui deve essere presente la designazione della categoria; tale indicazione non è obbligatoria solo se si è in presenza di un vino IGP o di un vino DOP. 

Sulle etichette dei vini da vendere all'estero, inoltre, vanno specificati il tenore di zucchero (nel caso in cui si tratti di vini spumanti aromatici, di vini spumanti di qualità, di vini spumanti gassificati o di vini spumanti), il titolo alcolometrico volumico effettivo, la provenienza e il nome del produttore. Sono facoltative, d'altro canto, le indicazioni che riguardano il tenore di zucchero per i vini non menzionati in precedenza. Bisogna ricordare, inoltre, di segnalare il lotto di produzione e la presenza di sostanze allergizzanti che potrebbero essere eventualmente presenti. 

Come accennato, però, chi è intenzionato a vendere dei vini italiani in uno o più Paesi stranieri – dalla Francia agli Stati Uniti – ha un'altra opportunità, che è quella di fare riferimento a un e-commerce: l'importante è, ovviamente, che il sito per gli acquisti sia tradotto in modo professionale. Il consiglio è quello di affidarsi a un'agenzia di traduzione e al suo staff qualificato: un negozio online che si presenta con degli errori o con degli strafalcioni non fa certo una bella figura con la clientela a cui si rivolge.