Quando si parla di una cantinetta per il vino si fa riferimento a un frigo particolare il cui compito è quello di garantire una manutenzione corretta e una conservazione adeguata delle bottiglie di vino non solo nelle enoteche ma anche nelle abitazioni private in cui, evidentemente, non c'è spazio per una cantina tradizionale. Si tratta di soluzioni molto importanti, dal momento che una bottiglia conservata in modo non idoneo può compromettere i risultati di una vinificazione accurata: ecco perché è indispensabile essere consapevoli delle principali norme per la conservazione del vino e rispettarle, così da essere certi di non compromettere la qualità delle bottiglie a disposizione, a maggior ragione nel caso in cui il loro prezzo di acquisto sia stato elevato.
Per i consumatori tradizionali, e cioè quelli che sono abituati ad acquistare un numero contenuto di bottiglie nel giro di un mese, poter usufruire di un luogo destinato unicamente alla conservazione del vino può non essere fondamentale, anche perché in genere le bottiglie che si comprano vengono aperte dopo pochi giorni. Diverso è, invece, il caso di chi effettua acquisti in quantitativi molto più consistenti: in una circostanza del genere non si può fare a meno di soluzioni adeguate per fare in modo che le caratteristiche del vino rimangano inalterate.
Ecco perché si rende necessario il ricorso a una cantinetta, che offre la possibilità di rispettare tutti i parametri principali dal punto di vista della conservazione dei vini: e cioè, tra l'altro, il posizionamento delle bottiglie in senso orizzontale, le temperature costanti, l'assenza di luce e la mancanza di sbalzi di umidità. Le escursioni termiche e la luce, infatti, trasmettono energia al vino: e lo stesso accade in presenza di temperature molto elevate. Il risultato è rappresentato da un'aggregazione di polifenoli e di tannini, mentre il tartaro cristallizza: tutte situazioni che rischiano di peggiorare la qualità del vino sia sul piano del profumo che sul piano del gusto.
Lo stesso effetto dinamico sul tappo si potrebbe concretizzare in presenza di condizioni di umidità variabili o di un suo livello eccessivamente basso: il tappo si potrebbe seccare, per poi gonfiarsi di nuovo in occasione di un successivo incremento di umidità. Nel momento in cui ciò dovesse accadere, all'interno della bottiglia non penetrerebbe solo l'aria, ma anche tantissimi batteri. Niente di pericoloso dal punto di vista della salute: il problema è che a questo punto il vino si trasformerebbe a causa dei processi chimici innescati, con una sensibile alterazione della qualità.