Differenze tra pizza e pinsa: tutto quello che c’è da sapere

Differenze tra pizza e pinsa: tutto quello che c’è da sapere

La pizza e la pinsa sono due dei piatti più amati e conosciuti della cucina italiana, ognuno con una storia, una preparazione e un sapore distintivo. Sebbene possano sembrare simili, in realtà presentano delle differenze sostanziali che influenzano sia il risultato finale che l’esperienza gastronomica. Scopri in dettaglio le differenze tra pizza e pinsa per capire quale preferisci.

Origini storiche

Le origini della pizza affondano le radici nell’antica Roma, dove esisteva una forma primitiva di pane condito con vari ingredienti. Tuttavia, la pizza moderna come la conosciamo oggi nasce a Napoli nel XVIII secolo. La sua evoluzione e diffusione a livello globale hanno reso la pizza un simbolo della cucina italiana nel mondo.

La pinsa, invece, è un prodotto più recente che risale a secoli fa ma è stato riscoperto solo negli ultimi decenni. Il termine "pinsa" deriva dal verbo latino “pinsere”, che significa “stendere o allungare”.

 Originariamente, i contadini romani preparavano una focaccia spessa, cotta su pietra, che veniva poi condita con ingredienti semplici. Nel corso del tempo, la pinsa si è evoluta in una preparazione più leggera e digeribile, distinguendosi così dalla pizza tradizionale 

Ingredienti e impasto

Una delle principali differenze tra pizza e pinsa risiede negli ingredienti e nel tipo di impasto. L’impasto della pizza è generalmente composto da farina di frumento, acqua, lievito e sale, e presenta una consistenza elastica e compatta che permette alla pizza di essere stesa facilmente e di mantenere una forma più uniforme durante la cottura.

Al contrario, l’impasto della pinsa è un mix di farine diverse, solitamente farina di frumento, riso e soia. Questa combinazione permette un’impasto con una maggiore idratazione, che rende la pinsa più morbida e digeribile rispetto alla pizza tradizionale.

 La pinsa, infatti, ha un contenuto di acqua che può arrivare fino all'80%, il che le conferisce una consistenza leggera e ariosa. Questa alta percentuale di idratazione permette all’impasto di sviluppare una struttura alveolata che, una volta cotta, risulta estremamente morbida all'interno, pur mantenendo una crosta croccante all'esterno 

Lievitazione e digeribilità

La lievitazione è un altro aspetto fondamentale che distingue la pizza dalla pinsa. La pizza tradizionale ha una lievitazione di circa 4-6 ore, a seconda della ricetta, mentre l'impasto della pinsa viene lasciato lievitare per un tempo molto più lungo, spesso dalle 24 alle 48 ore. 

Questo processo di lunga lievitazione consente di sviluppare una maggiore digeribilità, poiché permette agli enzimi di rompere i complessi zuccherini presenti nella farina, facilitando così la digestione.

Un altro vantaggio della pinsa è la sua leggerezza. Grazie alla sua idratazione elevata e alla lievitazione prolungata, la pinsa risulta particolarmente digeribile, poiché non appesantisce lo stomaco come spesso può accadere con la pizza tradizionale. 

Questo la rende una scelta ideale anche per chi ha problemi digestivi o desidera un pasto più leggero, ma comunque saporito. Anche gli sportivi apprezzano la pinsa proprio perché unisce gusto e digeribilità. 

Forma e aspetto

Anche dal punto di vista visivo, la pizza e la pinsa si differenziano nettamente. La pizza tradizionale ha una forma rotonda, con bordi alti e croccanti, che viene realizzata stendendo l'impasto in modo uniforme.

 La pinsa, invece, ha una forma più ovale o rettangolare, con bordi irregolari che derivano dalla tradizione della "pinsatura", ovvero la tecnica di allungare l’impasto con le mani per ottenere una base più sottile e leggera.

L’aspetto della pinsa, quindi, è decisamente più rustico e variegato rispetto a quello della pizza, con una superficie più irregolare che conferisce un aspetto distintivo e più artigianale. Questo aspetto contribuisce a una consistenza diversa, dove la base è croccante, ma il centro rimane più morbido rispetto alla pizza. La combinazione di una lievitazione lunga e di una forma irregolare è ciò che rende la pinsa unica anche dal punto di vista estetico 

Cottura e consistenza

La cottura della pizza avviene generalmente in un forno a legna o in un forno elettrico, con una temperatura che può arrivare fino a 900°F (480°C) nei forni a legna, dove la pizza cuoce rapidamente in pochi minuti. Questo processo conferisce alla pizza una crosta croccante e dorata, ma con un impasto relativamente compatto.

La pinsa, invece, viene cotta a temperature leggermente inferiori, intorno ai 350-400°C, in modo da permettere al suo impasto più idratato di cuocere lentamente e sviluppare una consistenza morbida all'interno e croccante all'esterno.

 La lunga lievitazione e l'elevato contenuto di acqua nell'impasto della pinsa le conferiscono una consistenza più leggera e meno densa rispetto alla pizza tradizionale 

Valori nutrizionali

La pinsa è considerata generalmente più leggera e nutrizionalmente equilibrata rispetto alla pizza. Grazie all'uso di farine diverse e all’alta idratazione, la pinsa risulta più digeribile e meno calorica. 

Inoltre, la presenza di farine di riso e soia contribuisce a un profilo nutrizionale più sano, che include una maggiore quantità di fibre e proteine, rendendola una scelta migliore per chi cerca un pasto leggero ma sostanzioso.

 La pizza, pur essendo un piatto saporito e apprezzato, tende ad avere una maggiore densità calorica, soprattutto se arricchita con formaggi grassi e salumi.

Condimenti e varianti

La versatilità della pizza è notevole: può essere condita con una varietà infinita di ingredienti, che vanno dalla classica margherita con pomodoro, mozzarella e basilico a combinazioni più elaborate con salumi, verdure e formaggi. La pizza è perfetta per chi ama la varietà e i gusti forti.

La pinsa, pur mantenendo la tradizione italiana, si presta anche a condimenti più innovativi, grazie alla sua base leggera e più croccante. Oltre alle varianti classiche, la pinsa è perfetta per essere arricchita con ingredienti gourmet, come salmone affumicato, frutta fresca o formaggi particolari.

 La sua leggerezza e la croccantezza permettono di esplorare combinazioni più creative e sofisticate, rendendola una vera e propria esperienza gastronomica.

Related Post