Masciarelli e la valorizzazione dei vini abruzzesi

Masciarelli e la valorizzazione dei vini abruzzesi

Quando si tratta di vini abruzzesi, forse i più esperti vi indicheranno sempre quelli prodotti dai vini abruzzesi di Masciarelli, da molto tempo ormai sinonimo di qualità e bontà perché si sente la passione e l’impegno che tale azienda mette nella produzione di queste bevande. Sapori intensi e colori vivaci, che se avete il piacere di assaporare potete comodamente acquistare su www.tannico.it.

I monti e il mare

L’Abruzzo è una regione molto particolare: il suo entroterra è molto montuoso, fatto praticamente solo di montagne anche piuttosto alte e colline, ma al contempo affaccia sull’Adriatico, presentando un lungo e frastagliato litorale. Questa regione, posizionata geograficamente al Centro dell’Italia ma legata storicamente e culturalmente al Sud, è quindi molto interessante e tutte queste variazioni di paesaggio fanno sì che ci siano variazioni anche dal punto di vista enologico.

Differenze date da variazioni climatiche. Sulla costa abbiamo i tipici climi costieri mediterranei, che rimangono miti e ventilati anche in inverno. Ma basta percorrere pochi chilometri e giungere nell’entroterra per avere temperature freddissime in inverno, i climi tipici dell’appennino. Ma la cosa davvero straordinaria è che, nonostante questi climi, la maggior parte della produzione dei vini abruzzesi avviene sui colli dell’appennino, quelli che precedono le montagne (si parla del 90%) e il resto viene fatto direttamente sugli appennini.

L’Abruzzo è quindi costernato di vitigni autoctoni, per cui tra i vini bianchi i più coltivati sono il Trebbiano d’Abruzzo, il Pecorino, la Passerina, il Montonico. Tra i rossi abbiamo invece il Sangiovese e il Montepulciano, che in questa regione esprimono tutto il loro potenziale. Tutto questo, però, va assaggiato e bevuto con la certezza della qualità assoluta e nella regione abruzzese se si cerca qualità, l’azienda cui rivolgersi è la Masciarelli.

Masciarelli Tenute Agricole

La Masciarelli Tenute Agricole venne fondata nel 1981 a San Martino sulla Marruccina (Chieti), in luoghi ricchi di cultura e storia. L’attuale capo, ancora parte della famiglia Masciarelli, è Giuseppe che dimostra ancora quella passione e quell’impegno tipici dei suoi predecessori, rimanendo legato al vino e alla sua amata terra abruzzese. Giuseppe porta avanti la ditta cercando innovazione tecnologica nella produzione, ma questo per lui non significa per forza rinunciare alla tadizione e, soprattutto, non significa andare contro l’ambiente. Linea di punta odierna è la Marina Cvetic che è frutto di una collaborazione tra il Masciarelli e sua moglie che, appunto, si chiama Marina.

Tutto però nasce a Gianni Masciarelli, fondatore dell’azienda, che dal suo nonno da parte di madre Umberto eredita l’amore per le vigne e per il vino, e fin da un’età molto giovane inizia progetti ed esperimenti con l’uva, avendo come scopo la valorizzazione dell’Abruzzo e dei suoi vini, portandoli però allo stesso tempo al di fuori dei confini italiani.

Portare a termine questo scopo per Gianni significava solo una cosa:
innovare continuamente. E non a caso fu proprio la ditta Masciarelli Tenute Agricole a portare per la prima volta in Abruzzo il sistema Guyot per l’allevamento e anche l’utilizzo delle botti di rovere francese per rendere più fini e pregiati il Montepulciano e il Trebbiano.

Gianni Masciarelli aveva solamente vent’anni quando operò la sua prima vendemmia estiva di Champagne, che segnerà definitivamente la sua strada e lo porterà, nell’Ottantuno, a fondare la ditta omonima che inizia la sua vita producendo proprio Trebbiano e Montepulciano. Il successo fu praticamente immediato, al punto che già due anni topo – nel 1983 – si producono oltre 9000 bottiglie, un traguardo davvero impressionante.

È del 1984, poi, il Villa Gemma Rosso: si tratta di un particolare Montepulciano che Gianni ottiene con l’uva San Martino e capisce che quello è il nuovo modo di fare vino e che, è il suo stile, il suo marchio di fabbrica. Inoltre, sempre al fine di valorizzare l’Abruzzo, sceglie i vigneti più vecchi e meno produttivi per rilanciarli, definendo quindi le sue due cantine: quella di cemento (la fabbrica) e quella del cielo, la vigna.

 

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