La storia dei vini toscani

La storia dei vini toscani

In questo articolo vi portiamo alla scoperta della storia dei vini toscani, un pezzo della tradizione italiana.

Ti sei mai chiesto come è nato il vino in Italia? Ne conosci la storia? Ogni parte d’Italia sicuramente ha la sua ma in questo articolo voglio portarti alla scoperta della storia dei vini toscani, tra cui incontriamo Frescobaldi vini, vini importanti che ad oggi sono conosciuti non solo sul territorio nazionale ma anche sul territorio internazionale. Andiamo perciò ad approfondire questo argomento nelle prossime righe.

Tutto ebbe inizio con gli Etruschi

La storia dei vini toscani è molto antica infatti si stima che la creazione dei primi vigneti sul territorio toscano sia dovuto agli etruschi che portarono la viticoltura nel lontano 500 a.C. in quello che all’epoca era chiamato Etruria. Furono poi i romani a svilupparla maggiormente e ad incentivarne lo sviluppo rurale. Per vederlo però diffondersi veramente dobbiamo arrivare all’anno mille quando grazie ai monastici dei Benedettini e dei Vallombrosani la viticoltura divenne molto popolare.

Cosa crearono i monaci?

I monaci furono veramente un tassello importante nella storia dei vini toscani perché si impegnarono nella creazione di piccole attività produttive che avevano il compito di rifornire le scorte dei vescovati che durante quegli anni, parliamo perciò del Medioevo, furono colpiti duramente dalla povertà.

La vera svolta

Fu però poi nel 1282 che ci fu la vera svolta perché sempre nel territorio toscano, più precisamente a Firenze fu fondata l’arte dei Vinattieri ossia una vera e propria società che si occupava di amministrare il commercio del vino, non solo nella città ma anche nel contado fiorentino.

500 anni dopo e le prime 4 zone protette

Dopo circa 500 anni, precisamente nel 1716, fu emanato un importante bando dal granducale di Cosimo III che determinava la protezione di 4 zone vinicole: Chianti, Carmignano, Pomino, Valdarno Superiore. Immagino che non ti risultano nuovo, anche perché formano ancora oggi l’attuale Denominazione di Origine.

Furono consacrati i primi vini nel XIX secolo

Arriviamo poi alla consacrazione dei primi vini, il primo fu l’uvaggio chiantigiano, a seguire il Sangiovese presente sul Canaiolo nero e sulla Malvasia. Nel frattempo però si continuavano le sperimentazioni e si cercava di adattare le vigne francesi al territorio toscano.

Arriviamo ai giorni nostri: Arriviamo poi agli anni recenti con il 1963 e i primi riconoscimenti importanti:

  • La Vernaccia di San Gimignano viene riconosciuto marchio DOC.
  • Brunella di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano ricevono il marchio DOGG.

A partire dagli anni 80 vennero introdotti nuovi metodi e soprattutto si cominciò a sperimentare l’uso di vigneti di altre regioni per produrre un unico vino. Venne così riscoperto gran parte del territorio che fino ad allora era magari destinato ad altro uso o in totale disuso come ad esempio la costa tirrenica.

I vini toscani oggi sono una garanzia sia sul territorio italiano che mondiale.

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