Franciacorta: la terra delle bollicine

Franciacorta: la terra delle bollicine

Se c’è una terra delle bollicine per eccellenza nel nostro Paese, questa non può che essere individuata nella Franciacorta. Stiamo parlando di una regione della Lombardia che non è solo sinonimo di vino, ma anche di storia. E, infatti, ecco una produzione vitivinicola di eccellenza, che è il risultato di un viaggio nel tempo che si compone di vere e proprie invenzioni, di scoperte e di ricerche. Si tratta di una vera innovazione, ma anche di una storia che tutti gli amanti del vino dovrebbero conoscere. In primis, è utile specificare che la Franciacorta si trova tra Brescia e il lago d’Iseo, in Lombardia.

La Franciacorta

Quello della Franciacorta è un territorio che da lungo tempo si contraddistingue per la presenza di monasteri importanti. In particolare, è utile menzionare il monastero di Santa Giulia di Brescia, che un tempo era noto come monastero femminile di San Salvatore: a fondarlo fu, nel 753, il re dei Longobardi Desiderio insieme con la sua consorte Ansa. È al 766, in effetti, che risale la prima testimonianza storica che riguarda questa proprietà. In generale, in Franciacorta gli enti monastici sin da prima dell’anno Mille hanno offerto un prezioso contributo, tramite i propri possedimenti, alla creazione e allo sviluppo di una società rurale che è molto legata alla vite e alla sua coltura, complici le condizioni pedologiche e climatiche favorevoli.

La storia del territorio

La Franciacorta è stata anche sede di diverse battaglie: si racconta che Dante Alighieri si sia rifugiato proprio da queste parti in occasioni degli scontri fra ghibellini e guelfi. E in più vanno menzionate le guerre fra Francia e Repubblica di Venezia, per le quali sono diventati celebri i vespri di Franciacorta risalenti al 1509. E venendo a tempi relativamente più recenti, non ci si può dimenticare delle lotte risorgimentali. Insomma, si tratta di un territorio dalla storia importante, dove regni diversi si sono alternati senza che ciò mettesse a repentaglio la vocazione vitivinicola del posto. C’è unanimità fra gli storiografi nel trovare nel 1277 la data della prima volta in cui comparve il nome Franzacurta. Si tratta di una denominazione che richiama le corti franche, vale a dire le corti in cui non si pagavano le tasse. La Franzia Curta è sempre stata una zona di valore per i rifornimenti di vino non solo per Brescia, ma soprattutto per la Valtrompia, per la Valcamonica e per la valle padana.

La produzione di Franciacorta

Oggi i vini franciacorta possono essere comprati comodamente anche su Internet, per esempio attraverso il sito di My Wine Store, che è una enoteca online di comprovata affidabilità ed esperienza. Ma come vengono prodotti i vini Franciacorta? Va detto che il metodo di riferimento prevede delle caratteristiche ben precise e alquanto restrittive. Per esempio, le bottiglie devono essere chiuse per mezzo di tappi in acciaio inox provvisori su cui deve essere apposto il logo F. Inoltre, è necessario che le uve siano raccolte a mano, e che per la produzione di vino di base si possa impiegare unicamente il mosto che si ricava dalle prime due pressature. Un altro requisito da cui non si può prescindere è che i vini che si ottengono dalla fermentazione siano travasati e poi stoccati, una volta che sono stati filtrati, all’interno di botti o vasche. La sola eccezione in tal senso è rappresentata dalle uve Pinot Nero, che vengono separate immediatamente dalla buccia per consentire la vinificazione in bianco.

Che cosa prevede il Metodo Franciacorta

Dopo che la cuvèe è stata assemblata, si aggiunge al vino il cosiddetto sciroppo di tiraggio: si tratta di una soluzione di lieviti attivi e zucchero che favorisce una seconda fermentazione. In seguito, le bottiglie sono disposte in senso orizzontale per la presa di spuma in cantina. È durante questo lasso di tempo che i lieviti che sono rimasti vanno a depositarsi sul fondo della bottiglia. Le tecniche di scuotimento e di sboccatura vengono utilizzate per rimostare i lieviti. Poi dopo che le bottiglie sono state sboccate è possibile rabboccarle con altro vino o con il dosaggio, che è una soluzione zuccherina da cui dipende il livello di dolcezza o di secchezza. Infine, non può mancare la fascetta che riporta la scritta Franciacorta DOCG.

Related Post