La progettazione delle etichette destinate alle bottiglie di vino deve essere effettuata prestando la massima attenzione alla loro resa estetica e, di conseguenza, alla selezione dei vari dettagli grafici che le caratterizzano. Questo vuol dire scegliere con cura ogni particolare, anche i colori, tenendo conto delle tonalità cromatiche che caratterizzano la bottiglia. Per esempio, le bottiglie che contengono il vino rosso di solito sono di colore scuro – il marrone o il verde in genere – in modo da evitare l’ossidazione che può essere provocata dai raggi del sole. In tal caso si potrebbe optare per un’etichetta con uno sfondo di colore chiaro, se non addirittura bianco, in modo che risalti in modo significativo.
Vediamo alcuni esempi di colori ideali per le etichette per bottiglie di vino. Nel caso di una cantina che voglia mantenersi fedele ai dettami dell’agricoltura biologica o che punti sul biodinamico, è auspicabile privilegiare i colori più naturali: un grande classico è il verde, che per ovvie ragioni evoca il concetto di un prodotto green. Non meno efficace da questo punto di vista è la gamma dei beige e dei marroni, per la capacità di evocare la terra. Il ricorso al bianco e al nero, invece, consente di mantenere uno stile tradizionale, che comunque viene garantito anche dalla scelta di tinte tenui che possono eventualmente essere impreziosite da particolari dorati. Le cantine che hanno intenzione di comunicare un approccio innovativo secondo uno stile giovane non devono temere di azzardare con tinte più vibranti e intense, magari proponendo delle associazioni innovative. Ci si può sbizzarrire con la creatività e con la fantasia, dunque, grazie al verde brillante, all’ocra, all’ottanio e al rosa shocking.
Quali sono i font migliori per le etichette
Così come il colore, anche il font che si sceglie deve essere il più possibile coerente con le caratteristiche e con i valori del brand, riuscendo al tempo stesso ad assecondare le esigenze del consumatore. Un font poco leggibile non rappresenta di certo un incentivo all’acquisto. Un suggerimento sempre valido è quello di non eccedere con il numero di font, che non dovrebbero essere più di tre. Un carattere leggibile e condensed è raccomandato per le informazioni obbligatorie, quali la sede dell’imbottigliatore, a prescindere dalla tipologia di vino. Un font scritto a mano e calligrafico, invece, potrebbe essere perfetto per il nome di un vino proposto da un’azienda che punta sul biodinamico.
Le etichette resistenti all’acqua
Per le etichette destinate alle bottiglie di vino, l’acqua rischia di rappresentare un problema, non solo per una questione di umidità ma anche, più semplicemente, pensando alle bottiglie destinate al secchiello del ghiaccio. Per questo è opportuno puntare su un materiale per etichette che sia in grado di resistere all’umidità. Vanno privilegiate in tal caso le carte barrierate tra cui la Martellata bianca, la Rustica bianca, la Patinata opaca e la Perlata effetto seta. Si tratta di materiali che assicurano durata all’etichetta contro umidità e acqua, e al tempo stesso donano grande pregio all’estetica.
Le altre carte per etichette di vino
Per il settore enologico la scelta dei materiali di stampa non si arresta alle barrierate. Le esigenze di un produttore di vino, infatti, possono essere diverse. Per le etichette dei rossi, spesso associate a stili eleganti e di grande raffinatezza, si spazia dalla Tintoretto alla Vergata o la più particolare Laid Beige. Merita una citazione anche la Betulla riciclata, con superficie naturale particolarmente adatta alle bottiglie di vino biologico.
I materiali per le etichette di vino sono ancora tanti e fare la scelta giusta è fondamentale già in fase di progettazione, poiché dalla carta dipenderanno sia la resa estetica sia quella funzionale dell’etichetta adesiva. Per individuare il materiale migliore, il suggerimento è quello di affidarsi a un fornitore di stampa che offra molte opportunità di scelta, magari insieme alla possibilità di ricevere un campionario carte gratuito da consultare di persona.