Masseto 2017 il giudizio di Wine Advocate

Masseto 2017 il giudizio di Wine Advocate

The Wine Advocate di Robert Parker, uno dei più grandi critici internazionali, in Italia è rappresentato da Monica Larner. Quando si tratta di grandi vini, l’Italia è sempre ai primi posti e tra questi c’è un vino di grandissima levatura, parliamo del Masseto.
Un vino, il Masseto, prodotto con Merlot in purezza e caratterizzato da un prezzo di mercato inaccessibile ai più ma sempre presente nelle degustazioni più esclusive. Masseto ha un prezzo medio di circa 1000 € a bottiglia e prende il proprio nome da una piccola vigna nel cuore della Toscana, di proprietà di Tenuta dell’Ornellaia.
Ma veniamo al dunque e riportiamo il giudizio su Masseto, vendemmia 2017.

 

Masseto 2017: il grande vino

“Il Masseto mette in scena, per il terzo anno consecutivo, un’altra esaltante performance, una performance da urlo. Il vigneto dove matura l’uva di Masseto è un appezzamento di forma triangolare nascosto sul retro della stessa proprietà: la cantina di Ornellaia. Questo piccolo riquadro dove si coltiva esclusivamente Merlot, si trova alla base delle montagne che guardano il mare Tirreno. Le vigne sorgono ad un’altitudine compresa tra gli 80 e i 100 metri s.l.m., sui famosi terreni di argilla blu, unici di Bolgheri. Questa posizione ideale apre i vigneti a brezze morbide grazie alla vicinanza del mare dopo lunghe ore di luce. È un piccolo giardino dell’Eden per la coltivazione del Merlot. Il centro dei vigneti ospita la nuova cantina Masseto e l’adiacente sala di degustazione ricavata da un casale preesistente. Il Masseto, tuttavia, si produce nella vecchia cantina.
La fermentazione inizia in vasche d’acciaio e di rovere, prima che il vino venga travasato in barrique, dove riposa per due anni. Il vino viene poi affinato in bottiglia per ulteriori 12 mesi prima della commercializzazione. Come la maggior parte delle annate di Masseto assaggiate in una fase giovanile, il legno è molto evidente e pone le basi in termini di consistenza e struttura. È potente con un buon tenore alcolico di 15,5%.
Ho assaggiato questo vino accanto al Massetino, uno degli ultimi arrivati, un vino decisamente più giocoso. Il Masseto mostra al palato un frutto importante e denso derivato da una stagione calda e secca (che ha prodotto bacche più piccole, più ricche e più compatte). Forse, ciò che manca a questa annata è il profondo carattere varietale che abbiamo visto in annate recenti come la 2016 e la 2015.
Se si temesse che l’annata calda possa far emergere troppi toni di frutta matura, si deve pensare al rovere che farà in modo di ammorbidire alcune delle componenti più volatili del frutto. Le note distintive di macchia mediterranea che ho sempre associato al Masseto sono meno presenti in questa annata. I tannini del rovere si fanno sentire sul finale, con tostatura e vaniglia che sicuramente si attenueranno con l’invecchiamento.
Curiosità, ho assaggiato nuovamente il vino 12 ore dopo, e si erano già ammorbiditi notevolmente.”

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