Tutto  quello che c’è da sapere sulle birre artigianali

Quando si pensa ai prodotti agroalimentare la prima cosa che ci viene in mente è la qualità che si ottiene comprando direttamente  dal fornitore, evitando così i numerosi intermediari, che portano il prodotto a perdere la loro qualità iniziale quando arrivano al bancone del supermercato, quindi oggi sempre più persone decidono di comprare direttamente dal produttore.

Questo non vale solo per il cibo, ma anche per delle bevande come la birra, infatti  sono sempre di più i locali come le officine farneto Roma, che si rivolgono ai produttori di birra artigianale ,che viene preferita dagli esperti del luppolo a quella industriale presente in tutti i bar d’Italia.

Una birra può essere definita artigianale quando:

  • È prodotta con ingredienti di ottima qualità e senza l’utilizzo di succedanei
  • Non è filtrata
  • Non è pastorizzata
  • Spesso viene servita del birrificio dove viene fabbricata

La birra artigianale in Italia ha avuto un grande sviluppo, tanto che oggi si contano circo 700 birrifici artigianali costituiti per la maggior parte da persone under 40, che gestiscono delle piccole aziende, che ad oggi costruiscono il 2-3 % della produzione nazionale di birra.

 Uno dei principali problemi  della birra artigianale è il costo che richiede produrla e quindi anche al consumatore la birra artigianale, rispetto a quella industriale, viene di più.

 I fattori che portano la birra artigianale ad avere un costo maggiore sono:

  • Gli ingredienti  che devono essere di prima qualità e vanno presi in quantità ridotta rispetto alle birrerie industriali
  •  Il tempo di lavoro di una birra artigianale è molto più lungo rispetto a quella industriale e quindi ci vuole  più tempo prima che venga messa sul mercato
  • I tempi più corti di scadenza, infatti la birra artigianale è un prodotto non pastorizzato e quindi anche i lunghi viaggi non sono l’ideale per le birre artigianali,  riducendo di molto il mercato di vendita

Differenze con le birre industriali

Le birre industriali sono molto differenti rispetto a quelli artigianali partendo subito dai principi fondamentali di produzione, infatti queste vengono sia filtrate che pastorizzate perchè questi due processi servono per conservare il prodotto il più a lungo possibile in modo da poterlo vendere anche su mercati esteri.

Il processo di pastorizzazione e filtrazione portano ad annullare il gusto originale della birra, visto che il processo di trasformazione dello zucchero in alcool viene bloccato togliendo alla birra  dei particolari aromi, che sono tipici delle birre artigianali.

Le birre industriali vengono prodotte anche con prodotti che presentano degli additivi chimici e conservanti del malto d’orzo e del mais, che portano ad avere dei costi di produzione inferiore, che si risentono poi sul gusto della birra.

 

IntelligentX: la prima birra prodotta da un algoritmo

IntelligentX è una birra prodotta dall'omonimo birrificio londinese. La sua particolarità sta nella tecnologia utilizzata nella produzione: la sua ricetta infatti viene "creata" e "modificata" in basa ai feedback dei clienti raccolti da un bot di Facebook Messenger. Si tratta di una novità assoluta nel settore, destinata, come si dice in gergo, a "fare scuola". Funziona in questo modo: un codice stampato sulla bottiglia rimanda l'acquirente ad un bot, integrato a Facebook Messenger;. Questa particolare Intelligenza Artificiale "rivolge" una serie di domande all'utente. Le risposte vengono interpretate da un algoritmo e gestire da mastri birrai che indirizzano la ricetta della birra secondo i gusti espressi da chi l'ha comprata ed assaggiata. Il feedback è immediato e la sua grandiosità sta nel fatto che, in futuro, porrà domande più specifiche agli utenti così da migliorare la bevanda.

La notizia è stata riportata in Italia dal blog Tecnoandroid e all'estero da Wired. La rivista ha inoltre sentito il co-fondatore di IntelligentX Hew Leith che ha sottolineato l'importanza dell'Intelligenza Artificiale nel creare un prodotto in linea con i gusti dei clienti. "L'IA ha il compito di mettere tutti i clienti nella stessa stanza e di raccogliere tutte le informazioni sulla birra". Senza questo sistema sarebbe estremamente difficile, e richiederebbe molto tempo per un essere umano, raccogliere questa quantità di dati.

"Il team che sta dietro l'IA spero possa un giorno vince una competizione importante produzione della birra" ha continuato Leith. IntelligentX può vantare quattro birre – bionda, ambrata, pale e scura – e la ricetta è stata modificata già 11 volte. Il costo è di 4,50 sterline a bottiglia. Tutte le informazioni sono reperibili al sito ufficiale http://intelligentx.ai/.

Tornando all'idea primordiale che ha spinto Leith ad utilizzare l'IA per la produzione di birra, il manager ha parlato della sua storia personale. Egli ha affermato che la IntelligentX è la classica vicenda di una start-up – come ce ne sono tantissime. L'idea è nato dopo aver incrontrato Mr. McInerney, entrambi "follemente innamorati" della birra. Le loro rispettive società – 10x, un'agenzia creativa fondata da Leith, e la Layer Intelligent di McInerney, una società di machine learning – si sono parzialmente fuse creando un partenariato con l'idea di sviluppare la tecnologia "birraia" partendo da AI.

Leith ha insistito dicendo che la birra così prodotta non è un trucco, ed egli si definisce "un legittimo giocatore nel settore della birra artigianale". Infine ha concluso asserendo che l'IA potrebbe essere utilizzata in futuro anche per "costruire" altri prodotti, dal caffè al cioccolato fino ai profumi. Staremo a vedere.