Alla scoperta della tavola della Valle d’Itria

La Valle d'Itria è uno dei luoghi più suggestivi d’Italia e si trova sul territorio delle province di Brindisi, Taranto e Bari. È la culla dei caratteristici trulli, costruzioni uniche nel loro genere ma è, anche, la patria di piatti tradizionali e gustosi e di tradizione gastronomiche che sono tutte da scoprire.

Tra gnummareddi e frittata di lampascioni…un’esplosione di sapori!

Se vi trovate dalle parti della Puglia non potete certamente tralasciare una visita enogastronomica nei ristoranti Valle d’Itria, come ad esempio l’Osteria Sant’Anna.

Tra le risorse della zona ci sono sicuramente le carni che, nella zona, sono famose per la loro bontà. In tutta la regione Puglia, in generale, l’allevamento di ovini è molto diffuso e tra i piatti più famosi, tipici e caratteristici, non potevano che essere presenti i gustosissimi gnummareddi. Gli gnummareddi sono dei particolari involtini di carne, molto saporiti, che contengono interiora o di agnello o di vitello, in budello. Vengono prevalentemente cotti sulla brace o comunque su di una griglia. Dopo averli assaggiati sarà assolutamente impossibile non amarli!

Un altro piatto che la fa da padrone nella tradizione pugliese e della Valle d'Itria è senza ombra di dubbio, la frittata di lampascioni. Questo meraviglioso tipo di cipolla selvatica tipica cresce nelle campagne della zona e nonostante il suo gusto particolare è molto semplice da preparare perché si fa esattamente come per una classica frittata di cipolle.

Piatti famosi e tradizionali della Valle d’Itria

Quando si sente parlare di cucina tradizionale pugliese il primo piatto che viene in mente sono le, ormai famose nel mondo, orecchiette con le cime di rapa. Questa tipica ricetta regionale, che tutti abbiamo assaggiato almeno una volta nella vita, è un piatto che se gustato in una delle tante osterie della zona lascerà a bocca aperta per la sua bontà; ma, è anche facile da ricreare a casa, sulla propria tavola, purchè, oltre alle cime di rapa si prepari anche la pasta fresca a mano.

Un altro piatto tipico assolutamente da provare le sagne ‘ncannulate. Questa primo piatto è fatto con una pasta di forma ritorta che oltre che buona è anche bellissima da vedere. Viene generalmente condita con sugo fresco e ricotta forte salentina, morbida e piccante.

Infine, se siete amanti dei salumi non potete mancare di assaggiare una fetta di Capocollo di Martina Franca. Questo salume viene ricavato dalla lonza del maiale attraverso un processo di lavorazione che prevede una marinatura nel vincotto che ne fa un salume di qualità più che eccellente.

Pomodori e umami

Scritto da Giuseppe Capano il 4 agosto 2017 – 22:21

Pomodorini in cottura 518Tutti conosciamo i sapori di base, ci accompagnano da quando siamo nati e nell’insieme pensiamo che siano quelli comuni e scontati che abbiamo piano piano acquisito nella vita e anche se abbiamo qualche sospetto spesso non pensiamo ce ne siano altri.
Che vi fosse almeno un altro sapore di base, invece, già in molti in passato se lo erano chiesto e dopo varie vicende alterne alla fine si è ritenuto di dover codificare quale altro elemento sensoriale forte vi fosse nel corollario complessivo di ciò che percepiamo.

Si tratta dell’umami uno dei sapori fondamentali di riferimento anche se appunto la sua introduzione e classificazione è relativamente recente.
Si tratta sostanzialmente dell’ultimo secolo e tutto sommato è in apparenza ancora abbastanza sconosciuto nella nostra cucina in cui le sue sostanze di base come il glutammato sono poco famigliari o al contrario fortemente demonizzate per far parte in maniera artificiosa e fastidiosa di molti dadi e estratti di carne industriali.
A livello aromatico l’impronta è quella di una sorta di forte sapidità slegata dal concetto classico del salato come normalmente lo intendiamo in occidente, mentre in oriente è molto famigliare e riconducibile a tante preparazioni della cucina locale.
Come dicevo il glutammato o l’acido glutammico è alla base di questo sapore di base ed è interessante notare che la sua presenza è in realtà più frequenta di quello che si pensi anche nelle nostre ricette tradizionali per via di normalissimi ingredienti di base molto usati.
Fra tutti il pomodoro che nasconde al suo interno una concentrazione interessante di questa sostanza soprattutto quando è molto maturo e di stagione con il lavoro naturale del sole sulla pianta.
Dobbiamo fare attenzione però perché spesso si rischia inconsapevolmente di perdere questa sostanza in quanto è concentrata più nella polpa gelatinosa interna attaccata ai semi che nel tessuto sodo rosso.
E perderla è un peccato in quanto usufruire di questo sapore consente di limitare molto la presenza del sale esterno che spesso si aggiunge alle pietanze in maniera sproporzionato.
Quando si puliscono i pomodori quindi meglio recuperare sempre la polpa interna scartando i soli semi, una possibilità è anche quella semplicemente di frullare leggermente il tutto e poi filtrare.
Con questa sorta di acqua gelatinosa molto saporita si possono ad esempio far marinare delle verdure affettate fini come delle zucchine e iniziare così a percepire come grazie a questo semplice accorgimento l’ortaggio acquista un sapore gradevole senza dover aggiungere altro.
Provate in una di queste giornate di vacanza approfittando dei pomodori stagionali maturati al sole specie se avete la fortuna di farveli regalare da qualche contadino locale!!!

Pomodorini 518

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Fonte: Pomodori e umami

Tavolette di cioccolato: base d’effetto per i dolci

Le tavolette di cioccolato sono una vera e propria leccornia, che dalla notte dei tempi affascina grandi e piccini. La loro destinazione è, molto spesso, mordi e fuggi, ma queste preparazioni possono essere impiegate anche in cucina nelle ricette di dolci prelibati. Il cioccolato, al latte, fondente o bianco può, infatti, diventare l'ingrediente chiave nella preparazione di mousse al cucchiaio o essere impiegato nei ripieni, nella preparazione di creme spalmabili, di farciture o di scenografiche decorazioni.

Come sempre, la buona qualità delle materie prime decreta la felice riuscita della preparazione, quindi è ideale scegliere delle tavolette di ottima qualità, che garantiscono un'elevata resa e un sapore speciale. Il cioccolato al latte, classico e dal sapore dolce può essere impiegato per realizzare delle creme di farcitura per le torte soffici a base di pan di Spagna o anche per le crostate. Amalgamato con ingredienti come la panna, il latte o il burro e sciolto al bagnomaria, il cioccolato regala profumi e aromi inaspettati, che possono essere resi più originali grattugiando la scorza dell'arancia fresca o aggiungendo un goccio di liquore.

Il cioccolato bianco può essere impiegato allo stesso scopo, magari nella preparazione di farciture, ma anche nella realizzazione di gelati e sorbetti originali fatti in casa. Il cioccolato bianco sa anche diventare l'ingrediente base di preparazioni al cucchiaio inaspettate, che possono essere rallegrate dalla presenza delle fragole o dei frutti rossi.

E infine, il cioccolato può essere scelto nella versione fondente, la più profumata, salutare e ricca di gusto. In questo caso è possibile preparare dolci di ogni tipologia, dalle creme di farcitura agli spumosi dessert al cucchiaio, grattugiando la tavoletta e componendola con ingredienti quali la panna, il latte, lo zucchero e gli aromi.

Ma il cioccolato sa diventare anche una grande e regale decorazione, soprattutto nella versione versatile delle tavolette. Basta servirsi di un pelapatate o di una grattugia a fori larghi e grattugiare il cioccolato sopra ai dolci, alle mousse o ai dessert più particolari, per dare vita a una decorazione scenografica e buonissima da gustare. Il cioccolato può essere intagliato al coltello o con il pelapatate, per creare riccioli e composto anche di tre colori diversi, impiegando le tavolette di cioccolato bianco, fondente e al latte. In questo modo i sapori delle decorazioni si uniscono e l'effetto decorativo è sicuramente scenografico, ancor più se definito da cibi a contrasto cromatico come le erbette aromatiche, i frutti di bosco, le fragole o gli agrumi.

Brindisi, un tour enogastronomico di questa bellissima terra

Uno dei territori più belli del nostro Paese, la Puglia ogni anno è meta di turisti provenienti da tutt'Italia e dal resto d'Europa. Ad attrarre tanti visitatori non solo le bellezze paesaggistiche del territorio pugliese, ma anche quelle architettoniche ed artistiche presenti. Ad arricchire ulteriormente questo già ricco patrimonio, vi è anche la squisita e rinomata enogastronomia. E tra le province che si distinguono in questo ambito, vi è senz'altro quella di Brindisi. Qui tra osterie tipiche e ristoranti a Cisternino o in altri deliziosi paesini della zona, si può scoprire e assaporare la vera gastronomia brindisina e pugliese in generale. Essa riesce ad offrire pietanze e vini di assoluta bontà, che hanno conquistato tante persone, dagli chef più prestigiosi fino ai semplici appassionati di cucina. Andiamo a scoprire quindi cosa ci riserva, a livello enogastronomico, questa terra meravigliosa.

 

Gastronomia

 

Celebri in quest'area, ma anche in tutta la regione, sono le orecchiette, ancora in diversi paesini fatti in casa come nelle più antiche tradizioni, con le cime di rape. Un piatto saporito ed apprezzatissimo. Sempre con le rape o con broccoli o ancora col ragù di carne vengono preparati i cavatelli, una sorta di fusilli più piccoli. Native dell'area tra Fasano e Cisternino sono invece le "Bombette", degli involtini di carne di maiale a cui si aggiungono formaggio e pepe. Simili sono anche gli "Gnummareddi", altri involtini di carne, ma preparati con interiora di capretto o agnello.

 

Ci si deve spostare a Ceglie Messapica invece per degustare il rinomato panino cegliese, farcito con tonno, una fetta di provolone stagionato e piccante, a cui poi si aggiunge la mortadella ed un filo d'olio. Dopo averlo degustato ci si può addolcire col tipico biscotto cegliese, un pasticcino fatto di mandorle, marmellata di limone o amarene e poi infine ricoperto di glassa di zucchero e cacao. Della zona di Fasano invece si consiglia di degustare la tipica focaccia, a cui si possono aggiungere pomodori e olive, ed eventualmente farcita con rape o cipolle.  Da non dimenticare infine anche il rinomato olio Collina di Brindisi a marchio Dop, tipico delle zone di Fasano, Cisternino e dintorni, considerato tra i migliori olii nazionali.   

 

​Vini

 

Particolari sono le specialità prodotte dai vigneti della provincia brindisina, tanto da ideare l'"Appia dei Vini", un percorso enogastronomico che unisce diversi comuni, tra cui Ostuni, Brindisi, Mesagne, Latiano e San Vito dei Normanni. E tipici proprio di queste aree sono l'Aleatico di Puglia, il Brindisi rosso e rosato e l'Ostuni, tutti vini con marchio Doc. Da non dimenticare la presenza di ottimi vigneti indigeni quali il celebratissimo Negramaro (da cui nasce l'omonimo vino) ed il Susumaniello.

 

L’Italia: terra di sapori

 

L’Italia, terra di sapori, nasconde in ogni angolo vere e proprie perle culinarie ed enologiche. Sono innumerevoli i prodotti territoriali dei quali il nostro paese può vantare, alcuni più noti come per esempio i vini, altri più particolari e ricercati, come ricette antiche che si tramandano da generazioni. Chi ama il mondo del food&beverage certamente rimarrà piacevolmente colpito dal sito abcvino.com ; portale semplice ed intuitivo, si distingue da molti altri per l’incredibile varietà di notizie ed informazioni inerenti all’universo enogastronomico italiano e non solo.

Abcvino.com riporta tutte le notizie provenienti dal settore relative a premi, innovazioni tecniche e tecnologiche, imprenditoria giovanile, ponendo l’accento sul punto di vista estero, ovvero sottolineando quando come e perché gli altri Paesi invidiano la nostra produzione vinicola e alimentare.

Il portale è suddiviso in categorie e aree tematiche contenenti articoli di blog sempre interessanti e originali che invogliano ancor di più ad addentrarsi per scoprire tutti i segreti del food Made in Italy.  Le aree tematiche riguardano le Fiere del vino, la Gastronomia e le ricette, i vini italiani e altri articoli di vario genere.

Fiere del Vino

Come si può intuire dal titolo stesso, questa sezione del sito è dedicata a tutti gli eventi enologici in programma per i mesi seguenti. Queste fiere sono dedicate ai professionisti di settore che presentano la propria azienda e cantina, ma anche ad intenditori che vogliono, per così dire, restare in allenamento assaggiando i vini di nuova produzione. Le porte sono aperte a tutti anche a chi si addentra nel mondo della divina bevanda per la prima volta e ne vuole scoprire i mille volti. Uno degli eventi più noti di questo periodo è senza dubbio il Vinitaly, svoltosi a Verona; questa fiera ha radici lontane, infatti prese vita per la prima volta nel 1967.

Gastronomia

In gastronomia, inutile dirlo, troviamo tutto ciò che riguarda le novità in ambito food. Dalla produzione di varie tipologie di olio alla loro provenienza, dall’esplosione e diffusione del finger food alla novità di quelli che oggi sono noti come temporary restaurant e naturalmente tutte le notizie che riguardano ristoranti vegani. E ancora, ricette, trucchi della cucina, piatti tipici e abbinamenti piatto – vino. Il mondo della gastronomia italiana non ha segreti.

Vini italiani

…e non solo. Questa sezione del sito è dedicata solo al vino, alle bollicine. I post pubblicati riguardano naturalmente le tipologie di uve e le cantine italiane, ma anche il largo impiego che si fa del vino anche in ambiti trasversali come la cosmesi oppure è possibile scoprire che collegamento persiste tra i vigneti e le fasi lunari.

Miscellanea

Ultima ma non meno importante voce del menù. Contiene un mix di tematiche legate a cibi e bevande più in generale, snocciolando curiosità e storia di vini birre e ricette regionali. Ecco alcuni degli ultimi articoli postati:

 

Olio…non solo quello extravergine d’oliva e d’oliva, ma anche di argan e di semi di lino

Quando si parla del tipo di olio che possiamo utilizzare in cucina per realizzare le nostre ricette, il primo pensiero è ovviamente rivolto all’olio extravergine di oliva e poi, a seconda dell’uso, a quello di oliva o di semi, mais, arachidi, girasole e via discorrendo.

Quasi nessuno, se non i professionisti addetti ai lavori, pensa ad altri tipi di olio, come l’olio di argan e l’olio di semi lino, che nell’immaginario collettivo hanno una funzione cosmetica, ma che invece sono perfettamente validi anche per un uso alimentare.

Sono infatti note, alla maggior parte di noi, le innegabili qualità cosmetiche dell’olio di Argan, ideale per combattere la disidratazione di tutto il corpo, e quelle dell’olio di semi di lino che viene in gran parte utilizzato per rendere i capelli morbidi e setosi e per evitare le doppie punte. È molto difficile trovare una donna che non abbia mai fatto ricorso ad almeno uno di questi rimedi.

Curare il nostro corpo esteriormente è sicuramente utile e fondamentale, ma se si vogliono ottenere dei risultati ancora più efficaci, è bene curarlo direttamente dall’interno, badando quindi, prima di tutto, a quello che mangiamo. L’olio di argan e l’olio di semi di lino hanno proprio questo in comune, ossia la caratteristica di apportare dei profondi benefici al nostro corpo, non solo esteriormente ma anche interiormente.

Tanto per avere delle idee più chiare, l’olio di argan, per esempio, se utilizzato in cucina, è assolutamente prezioso per il nostro organismo, perché è in grado di regolare il colesterolo, grazie alla presenza dell’acido oleico, di stimolare l’attività celebrale e di creare una barriera protettiva per i tessuti del fegato. Si chiama Argania Spinosa la pianta dalla quale provengono i frutti che generano l’olio di Argan ed è tipica della zona sud del Marocco. A differenza di quello utilizzato per la cura del corpo che ha un colore chiaro, quello per uso alimentare presenta un colore nocciola, dovuto alla tostatura dei kernel. I piatti nei quali maggiormente possono essere apprezzate le qualità dell’olio di Argan sono quelli tipici della cucina marocchina come il tajine e il couscous.

L’olio di semi di lino, invece, ha un gusto amarognolo, non troppo però, e proprio per questo ne è consigliabile l’utilizzo a crudo, poiché il calore ne altererebbe il sapore rendendolo piuttosto amaro. Le eccezionali capacità antiossidanti, intestinali e digestive, per la presenza di vitamina E, lecitina e omega 3, che lo contraddistinguono, lo rendono un alleato d’eccezione della nostra salute. Ricordatevi però di conservarlo in frigo, o comunque in un luogo fresco e buio, perché altrimenti potrebbe irrancidire.

Alla luce di questo, sarebbe bene che nelle nostre case e soprattutto nelle nostre cucine, accanto al nostro eccezionale e tanto amato olio extra vergine di oliva, ci fossero anche questi due oli, perché oltre al gusto è giusto pensare anche alla salute. Oltretutto, se la cucina è una delle nostre passioni e non ci spaventa sperimentare qualche nuovo piatto, l’utilizzo dell’olio di Argan e dell’olio di semi di lino potrebbero proprio essere un pretesto per preparare qualcosa di diverso dal solito.

Pappardelle gratinate al tartufo bianco e fonduta di formaggi

Le “Pappardelle gratinate al tartufo bianco e fonduta di formaggi” costituiscono una ricetta delicata e dal profumo del pregiato fungo, ma al tempo stesso molto gustosa e di semplice preparazione, quindi facilmente inseribile in un menù considerevole.

Il tartufo già dal tempo dei Sumeri era considerato un ingrediente molto pregiato e gustoso, elemento ideale per dare un tocco in più ad un piatto. In tutte le sue varietà il tartufo si caratterizza per il suo aroma intenso e travolgente, per tale ragione va abbinato a piatti semplici che ne risaltino non solo il gusto ma anche l’odore.

In base alla varietà si preferisce utilizzarlo crudo o aggiunto in preparazione.

Ecco la ricetta gustosissima delle pappardelle al tartufo bianco e fonduta!

Ingredienti (per 4 persone):

  • 350 gr. di tagliatelle all’uovo fresche
  • 80 gr. di Fontina
  • 80 gr. di formaggio Branzi
  • 200 gr. di besciamella
  • Tra i 25 e i 50 gr. di Tartufo Bianco
  • Burro q.b.
  • Pangrattato q.b.
  • Grana Padano grattugiato q.b.

Preparazione:

  1. Tagliamo a cubetti i due formaggi e prepariamo la besciamella fluida (se è troppo densa aggiungiamo qualche cucchiaio di latte), dopodiché puliamo con uno spazzolino il tartufo bianco senza bagnarlo troppo e dopo averlo pulito lo asciughiamo accuratamente.
  2. Imburriamo una pirofila e cospargiamola di pangrattato.
  3. Lessiamo le pappardelle per qualche minuto lasciandole al dente e scoliamole, poi condiamole con due fiocchi di burro e riponiamole nella pirofila insieme ai cubetti di formaggio precedentemente preparati. Spolveriamoci sopra il grana grattugiato e ricopriamole con la besciamella fluida.
  4. Teniamole in forno per circa 20 minuti a 180° e una volta estratte affettiamoci sopra il tartufo bianco.

La quantità di tartufo da utilizzare può variare in base al nostro budget da un minimo di 25 gr ad un massimo di 50 gr. Ricordiamoci che abbondare in modo esagerato con il tartufo è solo uno spreco e non migliora il risultato.

Il tartufo possiede un gusto delicato e penetrante, che si avverte subito sia per l’odore sia per il sapore. Pertanto nella scelta del vino bisogna tener conto della forza di questo ingrediente e cercare di scegliere un vino che non ne vada a sopraffare il sapore ma che al tempo stesso possa sostenerne la forza. Quindi vanno esclusi i vini troppo aromatici e acidi.

Per il tartufo bianco si preferiscono vini quali il Dolcetto d’Alba, il Barolo o un Pinot Nero.

Per il tartufo nero si consiglia Bordeaux o Montepulciano, oppure un bianco Trebbiano o Muller Thurgau.

Alla scoperta del caffè

Considerata la bevanda più consumata al mondo, il caffè si distingue per la sua grande varietà di genere,che data da diversi fattori come ad esempio la miscela, il metodo di lavorazione e  i vari ingredienti che si usano in fase di lavorazione.

La bevanda scura è una rappresentazione di tradizione e cultura, infatti  una delle prime cose che notiamo in un paese estero è come viene preparato il caffè e molto spesso quando entriamo in un bar o in locali particolari  come l’art cafè a Roma, rimaniamo sorpresi dal grande quantitativo di tipologie di caffè presenti.

Breve storia del caffè

La storia sulla nascita del caffè vive su leggende che possono essere considerate più o meno veritiere, ma secondo gli studi che sono stati fatti la nascita di questa bevanda si fa risalire al 1454 nello Yemen, dove veniva sorseggiata dai principi.

Vista la sua provenienza il caffè  ha grande importanza per la religione islamica e per il popolo arabo, che  consuma in grande quantità il caffè, chiamato anche comunemente “ vino dell’islam”, visto che le rigide imposizioni del Corano vietano di bere il vino.

Per  i musulmani il caffè è una bevanda importante perchè secondo la tradizione  stimola: l’ingegno l’immaginazione e l’inventiva.

Per quello che riguarda l’Italia le prime tracce di caffè si trovano a Venezia,  dove arrivavano navi da tutto il mondo che lasciavano in dote prodotti tipici, come ad esempio il caffè.

Divenne ben presto una delle bevande più consumate, anche perchè portava ai commercianti notevoli guadagni viste anche le sue qualità mediche e digestive.

Nel 600  ormai faceva parte della cultura del nostro paese e nacquero le prime botteghe del caffè, tra cui il Caffè Florian, che rappresenta il primo caso di negozio del caffè in Europa e divenne un’abitudine per gli italiani sorseggiare caffè leggendo il giornale.

Non tutti in Italia erano felici del grande consumo che se ne faceva, infatti i sacerdoti non vedevano di buon occhio questa bevanda che veniva considerata dalla religione cristiana come la bevanda del diavolo.

Tipologie di miscela

Il caffè si distingue per quella che è la pianta da cui viene ricavato,  che può variare per lunghezza dell’arbusto e larghezza delle foglie portando quindi ad avere miscele con caratteristiche peculiari diverse

Arabico

La miscela arabica è sicuramente quella più conosciuta e utilizzata, infatti rappresenta tre quarti della produzione. Le piante vengono dalle zone dell’Africa e dell’Arabia e  il sapore del caffè che ne deriva è molto corposo  e aromatico.

Robusto

Il caffè robusto viene dalle zone dell’Africa Tropicale e  si caratterizza perchè la sua pianta si adatta ad ogni tipologia di condizione e cresce in modo veloce. Il  gusto è molto forte e  ricorda il sapore delle terre in cui viene coltivato.

Turista in Spagna? Il viaggio parte da un tour enogastronomico

Se immaginiamo per un attimo un paese come la Spagna, pensiamo subito a un luogo molto simile all’Italia. Paese dal clima caldo, dalle abitudini e dai modi di vivere allegri e solari ci aspetta. Molto dipende da quello che vogliamo fare e da che tipo di turisti vogliamo essere.

Potremmo apprezzare meglio la bellezza della Spagna facendo magari un viaggio improntato sul turismo enogastronomico. Invece di visitare località a caso, senza un ordine logico e senza avere un programma, potremmo pensare a un itinerario che tengo conto delle specialità spagnole.

Spesso viene anche chiamato turismo enogastronomico, un modo completamente diverso di approcciarsi al paese che decidiamo di visitare. Si parte dal presupposto di esplorare un paese, godendo delle realtà enogastronomiche locali.

Il turista enogastronomico, parte per un paese alla ricerca di ristoranti, luoghi particolari che propongono piatti e prodotti tipici del territorio.

Immaginiamo per un attimo di frequentare la Spagna dal punto di vista enogastronomico. Vogliamo organizzare un tour che tenga conto della cucina spagnola. Quali sono le informazioni che dobbiamo conoscere?

Cucina spagnola diversa a seconda delle zone!

La cucina spagnola è apprezzata e conosciuta in tutto il mondo, tuttavia non possiamo parlare di uno standard. I piatti e la qualità di quello che mangiamo varia da regione a regione.

Se vogliamo iniziare il nostro viaggio dal nord del paese, allora andremo a gustare prodotti tipici di origine casearia.

Formaggi e latticini faranno parte integrante della vostra “dieta spagnola” per quei giorni.

Siamo maggiormente amanti della frutta e della verdura e vogliamo consumare pasti leggeri e sani? Allora dobbiamo iniziare il nostro viaggio dalle zone pianeggianti della Spagna.

Le vallate, ricche e fertili presentano come caratteristica principale quella di produrre frutta e verdura in abbondanza. Asparagi, peperoncini piccanti, borragini ci attendono.

Andiamo in montagna alla scoperta del Pata Negra

Se invece il nostro tour enogastronomico inizia dalle zone montuose del paese, allora potremo gustare gli ottimi prosciutti spagnoli. In particolare ne esiste una qualità particolare chiamato Pata Negra ( zampa nera ).

La sua storia nasce dalla volontà di alcuni allevatori di creare una razza di suini pura al 100%. Genetica iberica, alimentazione a base di ghiande, spazio adeguato per farli pascolare fanno del Pata Negra una vera prelibatezza.

Il gusto è originale  e saporito, tende e sciogliersi in bocca. Contiene anche colesterolo buono. Una vera e propria scoperta culinaria. Se vi recate nelle zone montuose della Spagna lo dovete assolutamente provare.

Se assaggiandolo vi accorgete che è il prosciutto per voi, potete anche acquistarlo online e riceverlo a casa in tempi molto brevi come su spanishtaste.it che offre una vasta scelta di prosciutti e affettati . Il Pata Negra èun prosciutto per tutti quelli che hanno un palato fine.

Arriviamo all’abbinamento col vino

Essendo la carne iberica molto delicata, e dal grasso dolciastro, verrebbe subito da accostarci dei vini rossi del mediterraneo, come in spagna ad esempio troviamo il rinomato Vinos de Madrid prodotti da Grenache, Tempranillo.

Anche in Italia abbiamo ottimi vini per accostarlo al proiscutto pata negra come il negroamaro vino che in italia viene molto accostato al pesce per la sua dolcezza e delicatezza proprio come quella del prosciutto patanegra dolce che con il negramaro rosato, ideale per la sua freschezza a contrastare la tendenza dolce del prosciutto e con i suoi delicati profumi floreali che contribuiscono ad un perfetto quadro armonico.  

Molto apprezzate qui col pata negra sono le bollicine, vino spumante ottimo per pulire il palato dal grasso, senza “lavare” il sapore del prosciutto, anzi esaltando di più il sapore di questo prosciutto iberico.

 

Finger food: i protagonisti dei buffet delle feste

La data di un evento importante si sta avvicinando e non sapete proprio da dove iniziare per organizzare una festa unica, divertente e indimenticabile? Non fatevi prendere dal panico, nella vita a tutto c’è un rimedio. Per organizzare una festa unica è possibile scegliere tra due possibilità, la prima è rivolgersi ad un’agenzia che si occupa di organizzazione eventi roma, che mette al servizio dei clienti uno staff di esperti, che hanno come unico scopo quello di realizzare una festa che rispecchi i gusti e i desideri del festeggiato. La seconda invece è organizzare tutto da soli, stabilendo per prima cosa la data dell’evento, la location, la lista degli invitati, le eventuali attività di intrattenimento degli ospiti, la musica e il rinfresco. Negli ultimi tempi i protagonisti dei buffet sono diventati i finger food, vale a dire degli sfiziosi stuzzichini che si mangiano con le mani. Di seguito sono illustrate delle semplici ricette con le quali stupire il palato degli ospiti.

Girelle di pancarrè

Le girelle di pancarrè sono una pietanza veramente gustosa e facile da preparare, possono essere un’alternativa ai classici tramezzini farciti. Possono essere farcite in mille modi diversi e sul tavolo del buffet fanno una bella figura. Di seguito sono illustrati gli ingredienti per prepare delle girelle farcite con prosciutto cotto e funghi.

  • 4 fette di pane per tramezzini.
  • 80 gr di funghi sott’olio.
  • 50 gr di prosciutto cotto.
  • maionese.

Il procedimento è davvero molto facile e veloce, basta semplicemente con l’aiuto di un mattarello stendere ogni striscia di pane per tramezzini, aggiungere uno strato di maionese, i funghi sott’olio e il prosciutto cotto. Arrotolare la fetta di pane su se stessa dalla parte del lato più corto, coprirla con della pellicola trasparente e metterla in frigo per circa un’ora. Trascorso questo periodo di tempo, trasferire il rotolo ottenuto su un piatto di portata e tagliarlo a fette.

Involtini di prosciutto crudo

Questa ricetta è molto veloce da realizzare, è generalmente apprezzata da tutti, anche dai bambini, che hanno un palato molto delicato, spesso difficile da conquistare. Gli ingredienti necessari sono:

  • 30 gr di gherigli di noci.
  • 150 gr di prosciutto crudo, che può essere sostituito anche con il prosciutto cotto.
  • 10 fili di erba cipollina.
  • Formaggio caprino.

Prendere un tagliere e realizzare una croce con due fette di prosciutto, mettere al centro un cucchiaino di formaggio caprino e i gherigli di noce tritati con le mani. Realizzare un fagottino chiudendo il prosciutto su se stesso e chiudere con l’aiuto dell’erba cipollina. E’ consigliabile far riposare i fagottini per circa 30 minuti in frigorifero prima di servirli agli ospiti.