Un alleato prezioso per enologi e birrai

Un misuratore di pH, o pHmetro, è uno strumento indispensabile per determinare con precisione l’acidità o la basicità di una soluzione liquida. Il valore di pH, espresso su una scala che va da 0 a 14, rappresenta un parametro fondamentale in molteplici ambiti: dalla produzione alimentare alla chimica industriale, passando per il controllo ambientale, la ricerca microbiologica e la farmaceutica.

Nel settore agroalimentare, e in particolare nella produzione di bevande fermentate come vino e birra, la misurazione del pH assume un ruolo strategico. Questo parametro non solo influenza direttamente le caratteristiche organolettiche del prodotto – come il gusto, l’aroma e il colore – ma determina anche la sua stabilità microbiologica, la durata di conservazione e la sicurezza per il consumo.

Il misuratore di pH per vino e birra: perché è importante misurare il pH?

Nel contesto specifico della vinificazione e della birrificazione, tenere sotto controllo il pH è cruciale. Il pH, infatti, incide su molti aspetti della qualità del prodotto: un valore corretto favorisce la fermentazione, migliora la limpidezza, influenza la percezione del sapore e contribuisce alla freschezza del vino o alla complessità della birra. Non solo: un pH non adeguato può compromettere la stabilità microbiologica del prodotto, esponendolo al rischio di contaminazioni.

Per tutti questi motivi, l’impiego di un pHmetro professionale rappresenta una scelta strategica e quasi obbligata per i produttori che desiderano ottenere risultati costanti e di alta qualità. Utilizzare strumenti precisi, affidabili e di facile utilizzo permette a enologi, birrai e tecnici di laboratorio di monitorare ogni fase del processo produttivo con sicurezza e tempestività.

Essere in grado di effettuare misurazioni costanti e affidabili del pH può fare la differenza tra un prodotto mediocre e uno eccellente, capace di distinguersi sul mercato per finezza e qualità.

Tra i vari misuratori disponibili in commercio, il misuratore di pH PCE-PH20WINE-ICA, prodotto e distribuito da PCE Instruments, si rivela un vero alleato per tutti i professionisti del settore enologico e birrario.

Questo misuratore dimostra infatti il suo valore per la possibilità di effettuare misurazioni rapide, precise e ripetibili è fondamentale per monitorare ogni fase della produzione e intervenire tempestivamente in caso di necessità. Che si tratti della fermentazione del mosto o della stabilizzazione del prodotto finito, questo strumento assicura il controllo completo dei parametri di pH.

Il PCE-PH20WINE-ICA è progettato per misurare valori di pH in liquidi a bassa conduttività, come appunto vino e birra. Copre un ampio intervallo di misura che va da 0,00 a 14,00 pH con una risoluzione fine di 0,01 pH, rendendolo perfetto per applicazioni professionali.

Grazie al display digitale ruotabile, la lettura è semplice anche in condizioni operative difficili. La funzione Data-Hold consente di congelare il valore misurato per facilitarne la registrazione, mentre lo spegnimento automatico dopo 10 minuti di inattività aiuta a risparmiare energia.

La calibrazione automatica avviene tramite soluzioni tampone pH 4,01 e 7,01, eliminando la necessità di viti o regolazioni manuali. Inoltre, il dispositivo viene fornito con certificato di taratura ISO, garanzia di accuratezza e affidabilità delle misurazioni.

Misuratore pH facile da usare e manutenere

Uno degli aspetti più apprezzati del PCE-PH20WINE-ICA è la sua usabilità intuitiva. Anche gli operatori meno esperti possono ottenere risultati affidabili grazie all’interfaccia semplice e alla procedura di calibrazione guidata. L’elettrodo esterno, sostituibile con facilità, permette inoltre una manutenzione rapida ed economica, garantendo una lunga durata dello strumento.

Per mantenere l’elettrodo in condizioni ottimali, è sufficiente risciacquarlo con acqua distillata dopo ogni utilizzo, un’operazione veloce che assicura la precisione delle misurazioni nel tempo.

Perché scegliere un pHmetro professionale?

Il PCE-PH20WINE-ICA rappresenta la soluzione ideale per tutti i professionisti coinvolti nella produzione di vino e birra che desiderano unire precisione, praticità e robustezza. Questo strumento consente di monitorare con sicurezza uno dei parametri più critici del processo produttivo, contribuendo a migliorare la qualità del prodotto finale, a ottimizzare i tempi e a garantire la conformità agli standard di settore.

Che tu sia un enologo, un birraio artigianale, un tecnico di laboratorio o un consulente nel settore beverage, affidarti a un pHmetro professionale come il PCE-PH20WINE-ICA significa avere a disposizione un alleato prezioso per ottenere risultati di eccellenza, ridurre gli sprechi e valorizzare al meglio ogni singola produzione.

Cosa significa birra doppio malto

La birra è una bevanda preparata fermentando il malto ottenuto dalla germinazione di cereali, in prevalenza orzo, nella maggior parte delle birre utilizzato esclusivamente. In Italia esiste la birra doppio malto, una dicitura che ha però un significato quasi esclusivamente legale, in quanto è correlata alla modalità di tassazione sulle birre introdotta in Italia negli anni ’60 del ‘900.

Caratteristiche di una birra doppio malto

Anche se la dicitura “doppio malto” può non essere chiara, essendo utilizzata da vari decenni ha acquisito delle caratteristiche specifiche. In particolare una birra doppio malto è solitamente abbastanza alcolica e ha un colore ambrato. Un esempio di questa tipologia ce lo propone la birra Menabrea con la sua doppio malto a 7,5% di alcol, un colore leggermente ambrato e un profumo pieno e ricco, con il malto a farla da padrone, accompagnato da aromi speziati e caldi. La dicitura “doppio malto” però non indica un preciso stile brassicolo, quindi è possibile trovare bottiglie con questa indicazione che contengono birre dalle caratteristiche più varie e particolari. Sulla bottiglia di Menabrea doppio malto, ad esempio, sarebbe possibile scrivere anche Dopplebock, che è di fatto lo stile brassicolo con cui è stata preparata questa birra a bassa fermentazione.

Il significato di “doppio malto”

Come detto, si tratta di una definizione legale; negli anni ’60 è infatti stata approvata in Italia una legge che riguardava la tassazione sulla birra, una delle bevande fermentate che nel nostro Paese costringe i produttori a saldare tasse più elevate. Per distinguere le birre il legislatore si basò sul grado alcolico e sui gradi Plato, che indicano la percentuale di zuccheri presenti nel mosto, prima della fermentazione. Più questi ultimi sono elevati e maggiore è lo zucchero presente nella soluzione a base di estratti di malto, prima che i batteri del lievito comincino la fermentazione, creando quindi un fluido più denso. In effetti questa caratteristica del mosto gli consente di raggiungere una gradazione alcolica più elevata; occorre, però, ricordare che tecnicamente la definizione burocratica “doppio malto” può essere usata per tutte quelle birre che presentano una gradazione alcolica superiore al 3,5%, con un grado Plato superiore a 14,5. Quindi di fatto esistono anche birre che possono essere denominate doppio malto con una gradazione alcolica non elevatissima.

Più malto, più aromi?

Visto che si tratta di una definizione puramente burocratica, non è detto che una birra doppio malto risulti più aromatica, più profumata o più scura rispetto a una che non si può fregiare di questa definizione. Nella prassi le birre descritte come doppio malto sono solitamente ambrate, ma potrebbero benissimo esserci birre che potrebbero essere così definite secondo i termini di legge, ma dal colore chiarissimo, le cosiddette bionde. Questo perché il colore della birra è dato soprattutto dall’eventuale tostatura cui è stato sottoposto il malto prima della preparazione del mosto. Anche per quanto riguarda il gusto, questo dipende da una lunga serie di fattori; dipende sia dal tipo di malto, sia dalla sua tostatura, sia dall’aggiunta nel mosto di luppolo, nelle prime fasi della fermentazione o solo alla fine della stessa. Nelle birrerie italiane però si può andare sul sicuro, una birra definita doppio malto sarà quasi certamente ambrata e offrirà un gusto speziato e corposo.

Etichette per birra artigianale: creatività e lavorazioni esclusive

Le etichette sono il principale veicolo per trasmettere tutte le informazioni del prodotto sui vengono apposte. In linea generale, l’etichettatura per le bottiglie di birra prevede l’inserimento di informazioni quali:

  • il nome del prodotto
  • quantità totale di alcool presente (TAVE) obbligatorio solo per contenuto di alcool superiore a 1,2% in volume
  • lotto di produzione
  • data di conservazione
  • riferimenti dell’azienda produttrice e sede dello stabilimento
  • gli ingredienti
  • la presenza di solfiti

Tuttavia l’etichetta per birra ha anche lo scopo di far conoscere il tuo prodotto e la tua azienda. Si tratta dunque di un vero e proprio biglietto da visita per raggiungere e attrarre nuovi clienti, in grado di rendere esclusiva ed inconfondibile la bottiglia e il tuo prodotto. Per raggiungere un preciso obiettivo di comunicazione è necessario studiare e progettare ogni singolo dettaglio che andrà a comporre le tue etichette per birra artigianale. 

Etichette per birra artigianale: raccontano la storia del prodotto

ILMA Etichette è l’etichettificio italiano, con sede a Grugliasco in provincia di Torino, che realizza etichette per birra artigianale in collaborazione con le migliori agenzie grafiche e di comunicazione specializzate nel packaging di prodotti beverage. ILMA trasforma il tuo concept creativo in etichette speciali, che raccontano la storia del prodotto e dell'azienda che lo produce. Un valore aggiunto per una birra artigianale che vuole distinguersi dalle concorrenti. Per esaltare le caratteristiche di questo prodotto artigianale,  ILMA mette a disposizione le sue competenze professionali frutto di passione e di anni di esperienza nell’ambito del beverage.

Etichette per birra artigianale: i dettagli che fanno la differenza

Per etichette per birra creative ed originali ILMA sviluppa il progetto grafico partendo dall'idea dell'azienda committente, proponendo soluzioni studiate in funzione dei principi di neuromarketing che analizzano la psicologia di acquisto del target a cui si rivolgono.
Il target, infatti, è l’elemento che condiziona maggiormente i colori e le grafiche delle etichette per birra artigianale che devono raccontare il prodotto in modo differente, a seconda del pubblico a cui sono destinate. Poi, a seconda della tipologia di birra, del colore della bottiglia, della collocazione delle etichette sulla bottiglia (collo della bottiglia o del corpo) si definisce l’intera struttura delle etichette, scegliendo la carta migliore e la tecnica di stampa più idonea al concetto di comunicazione.

Per etichette adesive della migliore qualità vengono proposte carte speciali che tengono in considerazione le condizioni climatiche di conservazione della birra artigianale. In questo modo vengono garantite tutte le caratteristiche grafiche dell’etichetta, resistenti e durevoli nel tempo. Scopri alcuni dei lavori realizzati da ILMA Etichette visitando il suo Porfolio.

Una scelta di qualità con la birra artigianale

Fino a pochi anni fa in Italia il fenomeno della birra artigianale ancora non aveva preso piedi molto e non c’erano microbirrifici che la producessero. Fortunatamente oggi grazie il panorama è cambiato, e grazie alle tantissime micro cantine che le producono su tutto il territorio ed alla facile commercializzazione nei siti online come il portale https://www.vestocasa.it/, abbiamo il piacere noi tutti di degustare queste fantastiche bevande artigianali.

Ci si doveva forzatamente accontentare delle birre prodotte in serie su scala industriale, che per quanto buone, non avevano quell’accuratezza e quella manualità che potessero garantire loro le migliori caratteristiche, raggiunte solo attraverso una sapiente lavorazione artigianale.
 

Il panorama estero al contrario della nostra nazione, regalava una vera tradizione in tal senso, soprattutto rivolgendo lo sguardo al nord dell’Europa ed in particolare Belgio, Germania e Gran Bretagna.

E’ stato questo a spingere alcuni italiani ad iniziare l’attività di produzione della birra, a livello artigianale.

A metà degli anni ’90 sono stati effettuati i primi esperimenti, a, in cui si iniziava a realizzare birre artigianali di grande qualità, dove le materie prime erano scelte con grande attenzione e dove ogni fase della lavorazione era seguita con estrema cura e passione.

Al contrario delle classiche birre prodotte all’interno della catena industriale, questo tipo di prodotto locale esigeva alcune fasi di lavorazione manuali che gli conferivano un indubbio valore aggiunto e che ne garantivano ottime caratteristiche.

Inizialmente si trattò di una rivisitazione di birre già viste in altri paesi, ma con il maturare dell’esperienza, il miglioramento della tecnica e l’espansione del mercato, si realizzarono diversi esperimenti, tesi a ricercare un gusto nuovo ed originale, che creasse dei veri e propri stili di gusto italiani, all’insegna della più alta attenzione e cura.
Note caramellate, miele di tiglio e cereali sono solo alcuni tra i numerosi sentori che queste birre sono in grado di trasmetterci.

Nel corso degli anni il fenomeno dei microbirrifici si è espanso progressivamente, fino a raggiungere l’intero territorio nazionale.

Ora queste attività si trovano in ogni regione, ma non sempre è così facile riuscire a reperirne i prodotti. Essendo realtà artigianali – infatti – difficilmente finiscono all’interno dei circuiti della grande distribuzione e sono rintracciabili con difficoltà dai molti appassionati che le continuano a ricercare.
La novità interessante è che queste aziende stanno divenendo così popolari che già alcuni importanti ristoranti stanno introducendo i loro prodotti all’interno dei menu ed è così alta la richiesta che anche le migliori enoteche online hanno voluto inserire le birre artigianali all’interno del loro catalogo.

Birredamanicomio.com, primo e-commerce italiano con più di 500 birre artigianali

 

Non tutti però hanno un e-commerce di riferimento dove acquistarle e chi è alle prime armi può persino avere qualche dubbio sul prodotto da comperare.

E allora, sai qual è il primo e-commerce italiano ad avere un’offerta di oltre 500 birre artigianali da tutto il mondo? Si chiama birredamanicomio.com e sarà il tuo nuovo portale per l’acquisto di gustose birre artigianali e la scoperta di novità ed eventi sulla cultura birraia.

Più di 500 birre artigianali a portata di click

Perché birredamanicomio.com diventerà presto la tua piattaforma per l’acquisto online di birre? Oltre a una proposta che conta più di 500 birre artigianali provenienti da 100 etichette, non paghi i costi di spedizione per ordini di almeno 100 euro. La spedizione è veloce (l’elaborazione dell’ordine si verifica in 24/48 ore) e sicura, grazie ad appositi imballi.

Non ti basta? E allora sappi che puoi usufruire di un’assistenza clienti unica. Per ogni dubbio circa il tuo ordine e in fase post vendita puoi contare su uno staff di giovani creativi. Professionisti del settore che sapranno anche consigliarti sui prodotti che meglio si sposano con le tue preferenze e sui relativi abbinamenti.

Alcuni esempi di birre li potete trovare qui:

Birre Weiss – https://www.birredamanicomio.com/birre-artigianali/birra-weiss/

Birre IPA – https://www.birredamanicomio.com/birre-artigianali/birre-ipa/

Birre Belghe – https://www.birredamanicomio.com/birre-artigianali/birre-belghe/

mentre in questa categoria trovate le selezioni delle migliori birre artigianali: https://www.birredamanicomio.com/birre/kit-degustazione/

Un portale per tutti, neofiti ed esperti delle birre artigianali

Il portale è comunque concepito per ogni tipo di utente, non c’è bisogno che tu sia un esperto. Non avrai difficoltà a individuare la tua birra preferita anche se ben poco conosci delle birre artigianali.

La selezione dei prodotti si verifica nel rispetto di vari criteri, ecco quali: colore della birra, gusto, e in caso di utenti più preparati lo stile. Per ogni birra è stata inoltre inserita una scheda tecnica nella quale puoi trovare tutte le informazioni più importanti, comprensibili anche dai meno esperti.

Se poi vuoi approfondire le tue conoscenze in fatto di cultura birraia, su birredamanicomio.com c’è un interessante blog con novità, interviste, recensioni ed eventi.

Vorresti invece farti un regalo o farlo a un tuo amico appassionato di birra? Anche in questo caso birredamanicomio.com ti viene in aiuto. Insieme a un’articolata offerta di birre artigianali sono disponibili tanti altri prodotti: bicchieri per degustare le birre, t-shirt a tema e kit degustazione già pronti.

Come puoi non provare birredamanicomio.com?! Visita il sito e scoprine tutti i vantaggi.

 

Le migliori birre artigianali inglesi

Il Regno Unito oltre ad essere un paese meraviglioso è molto conosciuto ed amato anche per la presenza di numerosi pub, dove poter gustare ottime e particolari birre.Le birre inglesi nascono da antiche tradizioni artigianali e per la passione che il popolo inglese ha sempre dimostrato verso questa bevanda. In Europa le birre più conosciute e servite all’interno dei locali sono soprattutto quelle di natura industriale, nel Regno Unito invece le birre maggiormente consumate dalle persone sono quelle artigianali. Chi desidera sorseggiare una birra inglese di ottima qualità non deve fare altro che recarsi in un locale chic della capitale, come il room 26 di roma, che offre ai suoi ospiti la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di prodotti.

Sveliamo gli stili British più apprezzati

La birra artigianale inglese è un prodotto veramente speciale, la sua produzione generalmente si tramanda di generazione in generazione. La birra artigianale è in genere prodotta in quantità limitata, con ingredienti di alta qualità, non subisce il processo di pastorizzazione e non viene quasi mai filtrata. Le migliori birre artigianali inglesi hanno al loro interno dei lieviti vivi, che continuano a fermentare nel tempo, rendendo così il prodotto unico e inimitabile. Di seguito sono illustrati gli stili di alcune tra le più amate birre inglesi artigianali.

  • Pale Ale è una birra spesso definita pallida, perchè ha un colore molto chiaro, il suo indice alcolico è basso, è un prodotto ad alta fermentazione ed è l’ideale per chi si avvicina alla birra inglese per la prima volta.

  • India Pale Ale ha una gradazione alcolica superiore rispetto alla semplice Pale Ale, il suo gusto è davvero particolare, tendente all’amaro. E’ uno degli stili British più antichi, veniva prodotta già in passato ed esportata verso tutte le colonie inglesi, ma durante il tragitto, la birra perdeva la sua freschezza e quindi furono aumentate le quantità di luppolo e la sua gradazione alcolica.

  • Bitter ha un sapore deciso e secco, al suo interno è presente una grande quantità di luppolo.

  • Porter ha un colore molto scuro ed un sapore intenso e cremoso.

  • Barley Wine è una birra dal sapore dolce e maltato, ha un gusto forte e sciroppato.

  • Mild Ale ha un gusto delicato, il suo colore è intenso e scuro ed ha una bassa gradazione alcolica.

  • Old Ale è caratterizzata da un colore intenso e scuro, il suo sapore è dolciastro ma ha un’elevata gradazione alcolica. E’ il prodotto ideale per chi ama le birre ambrate.

Tutto quello che c’è da sapere sulle birre artigianali

Quando si pensa ai prodotti agroalimentare la prima cosa che ci viene in mente è la qualità che si ottiene comprando direttamente  dal fornitore, evitando così i numerosi intermediari, che portano il prodotto a perdere la loro qualità iniziale quando arrivano al bancone del supermercato, quindi oggi sempre più persone decidono di comprare direttamente dal produttore.

Questo non vale solo per il cibo, ma anche per delle bevande come la birra, infatti  sono sempre di più i locali come le officine farneto Roma, che si rivolgono ai produttori di birra artigianale ,che viene preferita dagli esperti del luppolo a quella industriale presente in tutti i bar d’Italia.

Una birra può essere definita artigianale quando:

  • È prodotta con ingredienti di ottima qualità e senza l’utilizzo di succedanei
  • Non è filtrata
  • Non è pastorizzata
  • Spesso viene servita del birrificio dove viene fabbricata

La birra artigianale in Italia ha avuto un grande sviluppo, tanto che oggi si contano circo 700 birrifici artigianali costituiti per la maggior parte da persone under 40, che gestiscono delle piccole aziende, che ad oggi costruiscono il 2-3 % della produzione nazionale di birra.

 Uno dei principali problemi  della birra artigianale è il costo che richiede produrla e quindi anche al consumatore la birra artigianale, rispetto a quella industriale, viene di più.

 I fattori che portano la birra artigianale ad avere un costo maggiore sono:

  • Gli ingredienti  che devono essere di prima qualità e vanno presi in quantità ridotta rispetto alle birrerie industriali
  •  Il tempo di lavoro di una birra artigianale è molto più lungo rispetto a quella industriale e quindi ci vuole  più tempo prima che venga messa sul mercato
  • I tempi più corti di scadenza, infatti la birra artigianale è un prodotto non pastorizzato e quindi anche i lunghi viaggi non sono l’ideale per le birre artigianali,  riducendo di molto il mercato di vendita

Differenze con le birre industriali

Le birre industriali sono molto differenti rispetto a quelli artigianali partendo subito dai principi fondamentali di produzione, infatti queste vengono sia filtrate che pastorizzate perchè questi due processi servono per conservare il prodotto il più a lungo possibile in modo da poterlo vendere anche su mercati esteri.

Il processo di pastorizzazione e filtrazione portano ad annullare il gusto originale della birra, visto che il processo di trasformazione dello zucchero in alcool viene bloccato togliendo alla birra  dei particolari aromi, che sono tipici delle birre artigianali.

Le birre industriali vengono prodotte anche con prodotti che presentano degli additivi chimici e conservanti del malto d’orzo e del mais, che portano ad avere dei costi di produzione inferiore, che si risentono poi sul gusto della birra.

 

IntelligentX: la prima birra prodotta da un algoritmo

IntelligentX è una birra prodotta dall'omonimo birrificio londinese. La sua particolarità sta nella tecnologia utilizzata nella produzione: la sua ricetta infatti viene "creata" e "modificata" in basa ai feedback dei clienti raccolti da un bot di Facebook Messenger. Si tratta di una novità assoluta nel settore, destinata, come si dice in gergo, a "fare scuola". Funziona in questo modo: un codice stampato sulla bottiglia rimanda l'acquirente ad un bot, integrato a Facebook Messenger;. Questa particolare Intelligenza Artificiale "rivolge" una serie di domande all'utente. Le risposte vengono interpretate da un algoritmo e gestire da mastri birrai che indirizzano la ricetta della birra secondo i gusti espressi da chi l'ha comprata ed assaggiata. Il feedback è immediato e la sua grandiosità sta nel fatto che, in futuro, porrà domande più specifiche agli utenti così da migliorare la bevanda.

La notizia è stata riportata in Italia dal blog Tecnoandroid e all'estero da Wired. La rivista ha inoltre sentito il co-fondatore di IntelligentX Hew Leith che ha sottolineato l'importanza dell'Intelligenza Artificiale nel creare un prodotto in linea con i gusti dei clienti. "L'IA ha il compito di mettere tutti i clienti nella stessa stanza e di raccogliere tutte le informazioni sulla birra". Senza questo sistema sarebbe estremamente difficile, e richiederebbe molto tempo per un essere umano, raccogliere questa quantità di dati.

"Il team che sta dietro l'IA spero possa un giorno vince una competizione importante produzione della birra" ha continuato Leith. IntelligentX può vantare quattro birre – bionda, ambrata, pale e scura – e la ricetta è stata modificata già 11 volte. Il costo è di 4,50 sterline a bottiglia. Tutte le informazioni sono reperibili al sito ufficiale http://intelligentx.ai/.

Tornando all'idea primordiale che ha spinto Leith ad utilizzare l'IA per la produzione di birra, il manager ha parlato della sua storia personale. Egli ha affermato che la IntelligentX è la classica vicenda di una start-up – come ce ne sono tantissime. L'idea è nato dopo aver incrontrato Mr. McInerney, entrambi "follemente innamorati" della birra. Le loro rispettive società – 10x, un'agenzia creativa fondata da Leith, e la Layer Intelligent di McInerney, una società di machine learning – si sono parzialmente fuse creando un partenariato con l'idea di sviluppare la tecnologia "birraia" partendo da AI.

Leith ha insistito dicendo che la birra così prodotta non è un trucco, ed egli si definisce "un legittimo giocatore nel settore della birra artigianale". Infine ha concluso asserendo che l'IA potrebbe essere utilizzata in futuro anche per "costruire" altri prodotti, dal caffè al cioccolato fino ai profumi. Staremo a vedere.