EnoArte di Elisabetta Rogai

Nell’occasione della V Edizione di Food&book,  Enoarte di Elisabetta Rogai, Mital e l’Azienda Agricola La Querce hanno voluto raccontare una storia che ha un passato lungo 8 mila anni…….

Una eccezionale performance live dell’artista fiorentina Elisabetta Rogai, che con  la sua esclusiva tecnica di EnoArte, già da anni brevettata su materiali quali tela, jeans e marmo, ha dipinto con il Sangiovese dell’azienda La Querce, interagendo con gli ospiti, una nuova creatura artistica ispirata alla Terra, dal titolo “Oltre le tenebre”.

Il vino-pittura utilizzato è stato un toscano fermentato e conservato in un gigantesco orcio di terracotta di Mital dell’Impruneta, il paese della terracotta, che è stato appositamente collocato in sala per il processo di creazione dell’opera. Un particolare omaggio al “paese dal colore rosso”, dove la storia legata a orci e Brunelleschi affonda le sue radici nel periodo Medievale, ma è stato anche un momento unico e raro per vedere in azione le inesplorate interpolazioni tra arte e vino realizzate dall’originale artista che vive, tramite la sua fervida e virtuosa attività, una perfetta simbiosi con la natura.

Mitale e Azienda Agricola La Querce, un insolito binomio d’arte per Elisabetta Rogai, terracotta e vino toscano de La Querce fermentato e conservato in un orcio di terracotta di Mital dell’Impruneta, il paese della terracotta, il  “paese dal colore rosso”, dove la storia legata agli orci e a Brunelleschi affonda le sue radici nel periodo Medievale,  la “civiltà del cotto“ nata nel XI secolo, che racconta di questo affascinante mondo color rosso brunito, dove vivono ancora grazie alle poche fornaci rimaste, le attività delle famiglie patriarcali di una volta. Terracotta e Vino, la terra toscana, una terra eccellente e di altissima qualità, il Galestro Imprunetino.

Quella del vino fermentato nella terracotta è un mercato di nicchia, ma si riscontra un grande interesse da parte di nomi importanti dell’enologia italiana e mondiale che porta a pensare ad un trend generale in ascesa La terracotta dell’Impruneta ha caratteristiche ideali per la vinificazione e la maturazione del vino, fornisce inoltre un ottimo isolamento termico e quindi ha la capacità preservare il vino da pericolosi sbalzi di temperatura, mentre la sua porosità consente allo stesso di conservare una giusta ossigenazione e tutto ciò, poiché la terracotta è un materiale inerte, avviene senza trasmettere alcun tipo di sapore, cosa che invece non accade quando il vino è conservato nel legno.  Altra caratteristica della terracotta è quella di conservare l’integrità dell’uva, il vino si presenta con un colore rosso porpora intenso, deciso e profondo, il profumo dona sensazioni di confettura di frutti rossi in primo piano accompagnate da note leggermente tostate, speziate e di pepe oltreché un sentore minerale dovuto alla terracotta. In bocca una certa morbidezza è resa vitale da una buona vena di freschezza e tannicità.

E la storia affascinante si è presentata durante la Cena della Legalità, format oramai consolidato dallo Chef calabrese Filippo Cogliandro che della propria arte culinaria ha creato un pretesto per parlare della “sua” terra connessa alla legalità, presso il Grand Hotel Croce di Malta, a Montecatini. L’occasione propizia per “ gustare un territorio” e conoscerlo attraverso i prodotti, i sapori, i profumi ed i colori: nel rispetto delle sue origini e della passione di quello che oramai per Cogliandro è diventato un “rito” tout court.

 

www.elisabettarogai.it

www.laquerce.com

www.terrecottemital.it

 

press: Cristina Vannuzzi

Un’esplosione di gusto: la cucina messicana

 

I piatti preparati nella cucina messicana sono molto famosi per il loro tocco intenso e per la varietà dei gusti che offre, per i profumi delle numerose spezie utilizzate e, ancor di più per le allegre e colorate decorazioni con cui vengono servite. Ma le ricette messicane sono conosciute nel mondo anche perché fanno parte di una delle cucine in cui la quantità di proteine, vitamine e minerali è tra le più alte a livello globale.

La maggior parte di questi piatti proviene dalle tradizioni instaurate da Aztechi e Maya prima della scoperta dell’America e vengono preparate con ingredienti che erano tipici del luogo come ad esempio le quesadillas, che sono tortille preparate con cereali o farina e condite con formaggio fresco di Queso, carne di pollo e di maiale, hanno al loro interno il tradizionale pepe del Cile.

I colori proposti da questi piatti, che colpiscono per la loro varietà, vengono creati attraverso l’uso di una grande quantità di tipi di verdure come ad esempio i peperoni rossi e gialli, il peperoncino rosso piccante e non, i peperoni verdi, i broccoli, il cavolfiore e i ravanelli.

 

Alcune tradizioni della cucina messicana

 

Le pietanze della cucina messicana si differenziano in base alla regione di provenienza per via delle differenze climatiche che variano da regione a regione e delle differenze etniche fra gli abitanti del luogo. Ad esempio al nord si potrà gustare una cucina ricca di molte varietà di carne, mentre, nel Messico del sud-est potrete gustare una grande selezione di verdure piccanti e pollo. Ma in tutto il Messico non mancherete di trovare anche frutti di mare preparati nello stile di Veracruz e piatti dal sapore esotico, conosciuti come cucina prehispánica di comida che, come da tradizione azteca o maya, usa ingredienti particolari come ad esempio la carne di iguana o quella di serpente ma anche di cervo e scimmia fino ad arrivare all’utilizzo di alcune varietà di insetti.

 

Cucina messicana in Italia

Ma se volete provare uno dei tanti piatti tipici della cucina messicana sarà possibile trovarne di ben fatti anche in un Ristorante messicano a Roma o nella vostra città. Qui, infatti, potrete gustare preparazioni tradizionali come la salsa guacamole, a base di avocado; la fajidas, tipico street food dell’America centrale; i fagioli alla messicana, rinomati in tutto il mondo; i burritos, cioè una sorta di piadina in stile tex-mex; ma anche dolci come il dulche de leche a base di latte e i jamoncillos con latte e frutta secca.

 

Pomodori e umami

Scritto da Giuseppe Capano il 4 agosto 2017 – 22:21

Pomodorini in cottura 518Tutti conosciamo i sapori di base, ci accompagnano da quando siamo nati e nell’insieme pensiamo che siano quelli comuni e scontati che abbiamo piano piano acquisito nella vita e anche se abbiamo qualche sospetto spesso non pensiamo ce ne siano altri.
Che vi fosse almeno un altro sapore di base, invece, già in molti in passato se lo erano chiesto e dopo varie vicende alterne alla fine si è ritenuto di dover codificare quale altro elemento sensoriale forte vi fosse nel corollario complessivo di ciò che percepiamo.

Si tratta dell’umami uno dei sapori fondamentali di riferimento anche se appunto la sua introduzione e classificazione è relativamente recente.
Si tratta sostanzialmente dell’ultimo secolo e tutto sommato è in apparenza ancora abbastanza sconosciuto nella nostra cucina in cui le sue sostanze di base come il glutammato sono poco famigliari o al contrario fortemente demonizzate per far parte in maniera artificiosa e fastidiosa di molti dadi e estratti di carne industriali.
A livello aromatico l’impronta è quella di una sorta di forte sapidità slegata dal concetto classico del salato come normalmente lo intendiamo in occidente, mentre in oriente è molto famigliare e riconducibile a tante preparazioni della cucina locale.
Come dicevo il glutammato o l’acido glutammico è alla base di questo sapore di base ed è interessante notare che la sua presenza è in realtà più frequenta di quello che si pensi anche nelle nostre ricette tradizionali per via di normalissimi ingredienti di base molto usati.
Fra tutti il pomodoro che nasconde al suo interno una concentrazione interessante di questa sostanza soprattutto quando è molto maturo e di stagione con il lavoro naturale del sole sulla pianta.
Dobbiamo fare attenzione però perché spesso si rischia inconsapevolmente di perdere questa sostanza in quanto è concentrata più nella polpa gelatinosa interna attaccata ai semi che nel tessuto sodo rosso.
E perderla è un peccato in quanto usufruire di questo sapore consente di limitare molto la presenza del sale esterno che spesso si aggiunge alle pietanze in maniera sproporzionato.
Quando si puliscono i pomodori quindi meglio recuperare sempre la polpa interna scartando i soli semi, una possibilità è anche quella semplicemente di frullare leggermente il tutto e poi filtrare.
Con questa sorta di acqua gelatinosa molto saporita si possono ad esempio far marinare delle verdure affettate fini come delle zucchine e iniziare così a percepire come grazie a questo semplice accorgimento l’ortaggio acquista un sapore gradevole senza dover aggiungere altro.
Provate in una di queste giornate di vacanza approfittando dei pomodori stagionali maturati al sole specie se avete la fortuna di farveli regalare da qualche contadino locale!!!

Pomodorini 518

Tags: aromi, condimenti, insaporitori, umami
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Fonte: Pomodori e umami

L’Italia: terra di sapori

 

L’Italia, terra di sapori, nasconde in ogni angolo vere e proprie perle culinarie ed enologiche. Sono innumerevoli i prodotti territoriali dei quali il nostro paese può vantare, alcuni più noti come per esempio i vini, altri più particolari e ricercati, come ricette antiche che si tramandano da generazioni. Chi ama il mondo del food&beverage certamente rimarrà piacevolmente colpito dal sito abcvino.com ; portale semplice ed intuitivo, si distingue da molti altri per l’incredibile varietà di notizie ed informazioni inerenti all’universo enogastronomico italiano e non solo.

Abcvino.com riporta tutte le notizie provenienti dal settore relative a premi, innovazioni tecniche e tecnologiche, imprenditoria giovanile, ponendo l’accento sul punto di vista estero, ovvero sottolineando quando come e perché gli altri Paesi invidiano la nostra produzione vinicola e alimentare.

Il portale è suddiviso in categorie e aree tematiche contenenti articoli di blog sempre interessanti e originali che invogliano ancor di più ad addentrarsi per scoprire tutti i segreti del food Made in Italy.  Le aree tematiche riguardano le Fiere del vino, la Gastronomia e le ricette, i vini italiani e altri articoli di vario genere.

Fiere del Vino

Come si può intuire dal titolo stesso, questa sezione del sito è dedicata a tutti gli eventi enologici in programma per i mesi seguenti. Queste fiere sono dedicate ai professionisti di settore che presentano la propria azienda e cantina, ma anche ad intenditori che vogliono, per così dire, restare in allenamento assaggiando i vini di nuova produzione. Le porte sono aperte a tutti anche a chi si addentra nel mondo della divina bevanda per la prima volta e ne vuole scoprire i mille volti. Uno degli eventi più noti di questo periodo è senza dubbio il Vinitaly, svoltosi a Verona; questa fiera ha radici lontane, infatti prese vita per la prima volta nel 1967.

Gastronomia

In gastronomia, inutile dirlo, troviamo tutto ciò che riguarda le novità in ambito food. Dalla produzione di varie tipologie di olio alla loro provenienza, dall’esplosione e diffusione del finger food alla novità di quelli che oggi sono noti come temporary restaurant e naturalmente tutte le notizie che riguardano ristoranti vegani. E ancora, ricette, trucchi della cucina, piatti tipici e abbinamenti piatto – vino. Il mondo della gastronomia italiana non ha segreti.

Vini italiani

…e non solo. Questa sezione del sito è dedicata solo al vino, alle bollicine. I post pubblicati riguardano naturalmente le tipologie di uve e le cantine italiane, ma anche il largo impiego che si fa del vino anche in ambiti trasversali come la cosmesi oppure è possibile scoprire che collegamento persiste tra i vigneti e le fasi lunari.

Miscellanea

Ultima ma non meno importante voce del menù. Contiene un mix di tematiche legate a cibi e bevande più in generale, snocciolando curiosità e storia di vini birre e ricette regionali. Ecco alcuni degli ultimi articoli postati:

 

Olio…non solo quello extravergine d’oliva e d’oliva, ma anche di argan e di semi di lino

Quando si parla del tipo di olio che possiamo utilizzare in cucina per realizzare le nostre ricette, il primo pensiero è ovviamente rivolto all’olio extravergine di oliva e poi, a seconda dell’uso, a quello di oliva o di semi, mais, arachidi, girasole e via discorrendo.

Quasi nessuno, se non i professionisti addetti ai lavori, pensa ad altri tipi di olio, come l’olio di argan e l’olio di semi lino, che nell’immaginario collettivo hanno una funzione cosmetica, ma che invece sono perfettamente validi anche per un uso alimentare.

Sono infatti note, alla maggior parte di noi, le innegabili qualità cosmetiche dell’olio di Argan, ideale per combattere la disidratazione di tutto il corpo, e quelle dell’olio di semi di lino che viene in gran parte utilizzato per rendere i capelli morbidi e setosi e per evitare le doppie punte. È molto difficile trovare una donna che non abbia mai fatto ricorso ad almeno uno di questi rimedi.

Curare il nostro corpo esteriormente è sicuramente utile e fondamentale, ma se si vogliono ottenere dei risultati ancora più efficaci, è bene curarlo direttamente dall’interno, badando quindi, prima di tutto, a quello che mangiamo. L’olio di argan e l’olio di semi di lino hanno proprio questo in comune, ossia la caratteristica di apportare dei profondi benefici al nostro corpo, non solo esteriormente ma anche interiormente.

Tanto per avere delle idee più chiare, l’olio di argan, per esempio, se utilizzato in cucina, è assolutamente prezioso per il nostro organismo, perché è in grado di regolare il colesterolo, grazie alla presenza dell’acido oleico, di stimolare l’attività celebrale e di creare una barriera protettiva per i tessuti del fegato. Si chiama Argania Spinosa la pianta dalla quale provengono i frutti che generano l’olio di Argan ed è tipica della zona sud del Marocco. A differenza di quello utilizzato per la cura del corpo che ha un colore chiaro, quello per uso alimentare presenta un colore nocciola, dovuto alla tostatura dei kernel. I piatti nei quali maggiormente possono essere apprezzate le qualità dell’olio di Argan sono quelli tipici della cucina marocchina come il tajine e il couscous.

L’olio di semi di lino, invece, ha un gusto amarognolo, non troppo però, e proprio per questo ne è consigliabile l’utilizzo a crudo, poiché il calore ne altererebbe il sapore rendendolo piuttosto amaro. Le eccezionali capacità antiossidanti, intestinali e digestive, per la presenza di vitamina E, lecitina e omega 3, che lo contraddistinguono, lo rendono un alleato d’eccezione della nostra salute. Ricordatevi però di conservarlo in frigo, o comunque in un luogo fresco e buio, perché altrimenti potrebbe irrancidire.

Alla luce di questo, sarebbe bene che nelle nostre case e soprattutto nelle nostre cucine, accanto al nostro eccezionale e tanto amato olio extra vergine di oliva, ci fossero anche questi due oli, perché oltre al gusto è giusto pensare anche alla salute. Oltretutto, se la cucina è una delle nostre passioni e non ci spaventa sperimentare qualche nuovo piatto, l’utilizzo dell’olio di Argan e dell’olio di semi di lino potrebbero proprio essere un pretesto per preparare qualcosa di diverso dal solito.

Finger food: i protagonisti dei buffet delle feste

La data di un evento importante si sta avvicinando e non sapete proprio da dove iniziare per organizzare una festa unica, divertente e indimenticabile? Non fatevi prendere dal panico, nella vita a tutto c’è un rimedio. Per organizzare una festa unica è possibile scegliere tra due possibilità, la prima è rivolgersi ad un’agenzia che si occupa di organizzazione eventi roma, che mette al servizio dei clienti uno staff di esperti, che hanno come unico scopo quello di realizzare una festa che rispecchi i gusti e i desideri del festeggiato. La seconda invece è organizzare tutto da soli, stabilendo per prima cosa la data dell’evento, la location, la lista degli invitati, le eventuali attività di intrattenimento degli ospiti, la musica e il rinfresco. Negli ultimi tempi i protagonisti dei buffet sono diventati i finger food, vale a dire degli sfiziosi stuzzichini che si mangiano con le mani. Di seguito sono illustrate delle semplici ricette con le quali stupire il palato degli ospiti.

Girelle di pancarrè

Le girelle di pancarrè sono una pietanza veramente gustosa e facile da preparare, possono essere un’alternativa ai classici tramezzini farciti. Possono essere farcite in mille modi diversi e sul tavolo del buffet fanno una bella figura. Di seguito sono illustrati gli ingredienti per prepare delle girelle farcite con prosciutto cotto e funghi.

  • 4 fette di pane per tramezzini.
  • 80 gr di funghi sott’olio.
  • 50 gr di prosciutto cotto.
  • maionese.

Il procedimento è davvero molto facile e veloce, basta semplicemente con l’aiuto di un mattarello stendere ogni striscia di pane per tramezzini, aggiungere uno strato di maionese, i funghi sott’olio e il prosciutto cotto. Arrotolare la fetta di pane su se stessa dalla parte del lato più corto, coprirla con della pellicola trasparente e metterla in frigo per circa un’ora. Trascorso questo periodo di tempo, trasferire il rotolo ottenuto su un piatto di portata e tagliarlo a fette.

Involtini di prosciutto crudo

Questa ricetta è molto veloce da realizzare, è generalmente apprezzata da tutti, anche dai bambini, che hanno un palato molto delicato, spesso difficile da conquistare. Gli ingredienti necessari sono:

  • 30 gr di gherigli di noci.
  • 150 gr di prosciutto crudo, che può essere sostituito anche con il prosciutto cotto.
  • 10 fili di erba cipollina.
  • Formaggio caprino.

Prendere un tagliere e realizzare una croce con due fette di prosciutto, mettere al centro un cucchiaino di formaggio caprino e i gherigli di noce tritati con le mani. Realizzare un fagottino chiudendo il prosciutto su se stesso e chiudere con l’aiuto dell’erba cipollina. E’ consigliabile far riposare i fagottini per circa 30 minuti in frigorifero prima di servirli agli ospiti.

La novità  dei temporary restaurant

 

“Nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma” diceva nel ‘700 il biologo francese Antoine-Laurent de Lavoisier. Una frase divenuta poi negli anni un assioma cardine non solo per quanto riguardo tutto l’universo scientifico, ma anche allargandolo a tutto il contesto generale dell’esistenza. Un costante mutamento e adattamento quindi della natura ma anche dell’uomo, che nel corso dei secoli ha saputo come un camaleonte mutare pelle a seconda delle epoche. Ora nel ventunesimo secolo il web sta rivoluzionando il nostro modo di vivere, anche se in maniera più lenta di quello che alcuni decenni fa potessimo immaginare quando guardavamo a questi anni come un’epoca già totalmente in mano alla tecnologia, ma non è solo dalla rete che possono arrivare le novità per cercare di adattarsi al cambiamento dei tempi. Da sempre nei periodi di crisi l’ingegno umano viene messo in risalto per idee e soluzioni ed il settore della ristorazione, uno di quelli cardine ma più fortemente esposto alle criticità, deve pure saper rinventarsi. Così ecco pullulare offerte e take away, ma dagli Usa arrivata un’altra novità, già presente in alcuni hotel di Milano e al Cohouse Roma. Parliamo del temporany restaurant, un nuovo modo di intendere la ristorazione e soprattutto di massimizzare per gli imprenditori gli spazi che possiedono.

Di cosa si tratta ?

I temporany restaurant nascono a New York ed ora, adattandosi naturalmente anche alla tradizione culinaria italiana, sono ormai in forte espansione anche da noi. Si tratta in pratica di adattare a tema spazi dotati già di una cucina idonea e certificata, oppure di allestirla una a modi di catering, ospitando così eventi particolari e chef stellati. Capita così che questi fuoriclasse dei fornelli facciano dei veri e propri tour nelle varie città, allestendo per una sera o alcuni giorni veri e propri ristoranti nelle location più varie, creando così eventi unici che poi possono essere accompagnate anche da musica e spettacoli. Da noi una cosa simile avviene nei matrimoni, dove spesso viene fatto del catering in luoghi suggestivi e mozzafiato, naturalmente per chi può permetterselo. Qui invece si tratta di creare veri e propri ristoranti, naturalmente sempre nel rispetto di tutte le normative vigenti,  che possono variare poi come veri e propri programmi sia nel menù che nell’arredamento. Ecco quindi susseguirsi chef magari africani accompagnati anche dal mutamento della location per fare da adeguato sfondo alla cena, per poi trasformare tutto magari la settimana dopo per accogliere un cuoco che viene da una tradizione diversa. Mutare e sorprendere, questo è il segreto dei temporany restaurant.

 

I migliori ristoranti vegani e vegetariani di Roma

 

Moda dilagante, fenomeno di passaggio o un cambio di “mentalità culinaria”? Che sia per motivi di gusto o per convinzioni etico-filosofiche, il numero di vegetariani e vegani è in crescita, al punto tale che esistono ristoranti interamente dedicati alla cucina “veg”. Il fenomeno è talmente evidente che non solo nelle grandi città, ma anche nelle piccole realtà provinciali prolificano i locali e supermercati esclusivamente vegetariani. La differenza con le grandi città è nelle “sfumature” e varie declinazione dei locali, dai fast food alle bancarelle, dai ristoranti ai furgoncini dello street food. Alla diffusione del vegetarianismo non potevano sottrarsi i locali roma, dove persino la tradizionale porchetta è rivisitata in chiave “veg”.

Dove mangiare piatti veg

Fino a pochi anni fa, trovare dei locali a Roma che avessero un menù vegetariano o vegano dall’antipasto al dolce era pressoché impossibile per via della forte identità culinaria della capitale; la diffusione della cucina green e bio ha spinto il mercato verso l’aumento di ristoranti “veg” che ora spuntano – è proprio il caso di dirlo – come funghi! Ecco, una selezione di locali a Roma che propongono cucina green dal fast food al ristorante stellato:

  • Universo Vegano: in Piazza del Paradiso, 18 è una catena di fast food italiana che a Roma si trova in prossimità di Campo de’ Fiori. La catena è diventata nota nel mondo per aver raggiunto nel 2013 il record del panino vegani più grande del mondo: 4 m. di lunghezza e 50 cm di larghezza. Il fast food propone panini, piadine, pizze, kebab e dolci tutti a base di prodotti cruelty free e biologici a km.0.
  • Ma va?: in via Euclide Turba 6/8 è un ristorante vegano in zona Prati con cucina a vista. La caratteristica del ristorante è di rivisitare i piatti della tradizione romana in chiave vegetariana come l’Amatrice veggie con spaghetti bio.
  • L’insalatiera – Taverna Vegetariana: in via Trionfale, 94 (zona Prati) è una vera e propria taverna ma con una cucina ad alta digeribilità dove i cibi sono cotti al forno e mai fritti. Tra le specialità, la pasta e i dolci rigorosamente fatti a mano dallo chef, la ribollita, la lasagna alla zucca e il tofu alla pizzaiola;
  • La capra campa: in via Dignano D’Istria 51/A (zona Prenestina) è un locale completamento vegano dove non si utilizzano neanche i derivati animali, per cui niente uova, formaggi, caviale, ma solo tofu e seidan. Tra le specialità si citano i tortini, le insalate, gli hamburger di legumi, la parmigiana vegana con besciamella di soia.
  • So what: in via Ettore Giovenale, 56 , il locale si trova in zona Pigneto dall’arredo e aspetto ispirato all’architettura industriale. Lo chef stellato è Paolo Petralla che lavora in cucina con la compagna; tra le specialità consigliate si citano gli gnocchetti al farro con pesto e salvia e il dolce la Coppa Cobram.
  • L’arancia Blu: in via Cesare Beccaria, 3. Il ristorante  propone una gastronomia vegetariana ricca e tutt’altro che monotona, aprendosi anche alle sperimentazioni con una serie di menu degustazione che raccontano un viaggio nei sapori con piatti a base di prodotti da produzione artigianale.
  • Il Geco biondo: in via Gerolamo Cardano, 105. Il ristorante nasce nel 2007 come emporio di prodotti biologici a km 0 e che nel tempo da vegetariano è passato a proposte completamente vegane. I menu fissi si compongono di insalate, zuppe, ravioli, lasagne, gnocchi, paté, dolci e frutta.
  • Ops!: in via Bergamo, 56 (opsveg.com) è un locale a buffet, dal design moderno e colorato. Il cibo si paga a peso, ma si può anche portare via con i comodi lunch box. Una delle caratteristiche del locale è l’organizzazione di lezioni di cucina vegetariana.
  • Le Bistrot: in via delle Sette Chiese, 160 in zona Garbatella è uno dei ristoranti vegetariani più raffinati ed eleganti dove si propone sia cucina vegetariana che vegana e anche per celiaci. Tra le specialità si citano le fettuccine tartufate, la zuppa di cipolle e una carta dei vini con 100 etichette tra cui scegliere.
Fast food e slow food

 

Assieme alla mamma e alla squadra di calcio del cuore solo un’altra cosa è sacra in Italia : il cibo. Che sia colazione, pranzo, merenda, cena o spuntino di mezzanotte non si tratta mai di mettere nello stomaco qualcosa solo per avere il giusto sostentamento e non sentire i borbottii di fame della pancia. Nel bel paese mangiare vuol dire gustarsi ogni volta la pietanza di turno, con spesso pranzi e cene che diventano momenti di una ritualità quasi sacra da vivere assieme alla famiglia oppure con gli amici. Grande particolarità dell’Italia poi è che, nonostante le dimensioni non siano così grandi, ogni regione ha la sua cucina con piatti che variano di zona in zona anche solo spostandosi di pochi chilometri. Grande varietà ma alla base sempre lo stesso concetto : si mangia con calma a tavola e non ci si alza finchè non si è sazi. Questo principio è un po’ la nostra tradizione che si riflette anche nei ristoranti e soprattutto negli agriturismi che a prezzi contenuti offrono tante portate di qualità e vino a volontà. I tempi però cambiano e i minuti a disposizione per pranzare, ma anche cenare, spesso sono sempre meno così ecco il proliferare anche da noi tanti fast food per mangiare qualcosa  in un lasso di tempo molto breve. Una moda che sta prendendo sempre più piede e che viene direttamente dai paesi anglosassoni ma che noi, una volta recepita l’essenza, l’abbiamo modificata e fatta più nostra.

Fusione di generi

Non è un momento facile per il mondo della ristorazione nel nostro paese in questi ultimi anni. La crisi si è fatta sentire molto con gli italiani che sempre più spesso limitano le proprie uscite fuori casa solo ad un giorno alla settimana dovendo far quadrare i propri conti. Se ci mettiamo poi le sempre crescenti burocrazie tra norme, iscrizione al registro carico scarico rifiuti ed infiniti cavilli spesso rendono il voler aprire una attività quasi una vera e propria follia. Ma come in ogni momento di difficoltà la bravura per poter sopravvivere è sempre quella di sapersi riadattare e reinventare. Ecco così che, in un momento dove al sedersi a tavolino si preferisce un panino al volo, che questi due modi di intendere la cucina si vengono incontro in una sorta di fusione dove la tradizione culinaria italiana abbraccia il modo di consumare una pietanza in modo veloce. Ecco che quindi le classiche paninoteche di ispirazione anglosassone vengono affiancate a chioschi e piccoli locali che, in un’atmosfera più conviviale e tradizionale, offrono panini dove all’interno, invece del tradizionale hot dog o hamburger, puoi trovare verdura, pesce ma anche trippa, spezzatini e così via con la fantasia come unico limite.

 

Zucchine in cucina per tutti i gusti

Con l’arrivo della bella stagione le zucchine diventano protagoniste della tavola: grazie al loro sapore delicato e alla consistenza, risultano essere molto versatili, prestandosi alle più svariate ricette.

Antipasti, contorni, primi piatti e secondi piatti: per chi ama questo ingrediente è possibile gustarlo con gli abbinamenti più vari.

Come contorno o antipasto le zucchine possono essere utilizzate in purezza e senza altri accostamenti: possono essere fritte, in pastella o semplicemente con un velo di farina, oppure grigliate e magari condite con un filo di aceto balsamico o con della glassa. Con l'arrivo della bella stagione poi in questo modo sono l'ideale per accompagnare grigliate in campagna, feste in bus Roma o eventi che prevedono un buffet freddo, oppure i classici pranzi in spiaggia.

Si possono poi creare, utilizzando le fette di zucchine grigliate lasciate raffreddare, anche delle roselline: basta spalmare del formaggio fresco, arrotolare le fette su loro stesse e chiuderle con un filo di erba cipollina.

Per i primi piatti si possono preparare dei gustosi sughi attraverso la combinazione con dei pomodorini pachino oppure, per chi preferisce la pasta in bianco, con dei dadini di speck. Immancabile il classico risotto zucchine e gamberetti o, utilizzando lo stesso abbinamento, spiedini fritti di gamberetti e zucchine (è sufficiente avvolgere attorno al gamberetto una fetta sottile lunga di zucchina e passare tutto in pastella).

Come secondo piatto possono proporsi varie idee. SI va dalla semplice ma gustosa frittata con zucchine e parmigiano che, per i più golosi, può essere arricchita con della ricotta fresca, fino alle torte salate, in cui possiamo inventare davvero ogni accostamento possibile.

La quiche può essere preparata semplicemente utilizzando zucchine, precedentemente saltate in padella, e uova oppure accostando il nostro ingrediente a dei funghi, dei pomodorini e del formaggio (scamorza, mozzarella) o ancora accostando le zucchine ad un affettato o ad altre verdure, come gli asparagi, ad esempio.

 

Inoltre possiamo preparare delle zucchine ripiene da cuocere al forno, in questo caso si può optare per diversi tipi di farcitura: ricotta, parmigiano e pepe; carne macinata a scelta; tonno e tuorlo d’uovo. Nel caso delle zucchine ripiene si può optare per la qualità tonda, che grazie alla sua forma si presta bene a tale tipo di ricetta.

Le zucchine, tagliate a rondelle sottili sono un ottimo condimento per la pizza bianca o per la schiacciata, in cui diventano protagoniste. Questa seconda ricetta è molto semplice: si crea una pastella di farina, acqua e olio a cui si aggiungono le zucchine a rondelle, poi si stende tutto in una teglia da forno, si spolvera con abbondante parmigiano e si cuoce fino a doratura.